Giuggiole, un frutto dalle notevi sorprese: scoprilo con noi

Le giuggiole sono famose per il brodo, ma sapete che questi frutti nascondono tantissimi sorprese? Ne rimarrete sorpresi

cosa sono giuggiole
Giuggiole (Foto Pixabay – Modifica Orizzontenergia.it)

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Una delle frase più famose e conosciute per esprimere uno stato d’animo molto positivo è “andare in brodo di giuggiole“. Questo non è altro che il liquore che si ricava dalle giuggiole. Ma oltre a questa ottima bevanda, questi frutti – spesso ignorati durante le passeggiate nel bosco – sono buonissime da mangiare: sia crude che cotte. Inoltre hanno moltissime proprietà medicali.

Giuggiole: tutto quello da sapere su di loro

quali benefici portano le giuggiole
Giuggiole (Foto Pixabay – Modifica Orizzontenergia.it)

L’origine delle giuggiole, trattandosi di un frutto molto vecchio, non è certa. Con molta probablità è dell’Africa centro-settentrionale. Successivamente ha trovato terreno e clima favorevole nei paesi asiatici. E proprio da qui i romani portarono in Italia il ziziphum. Ovvero la pianta. Si tratta di un arbusto tardivo estremamente resistente a malattie e parassiti. E per questo è perfetto le coltivazioni biologiche. Spesso il ziziphum è coltivato a scopo ornamentale. La fioritura avviene in primavera e i frutti si raccolgono in autunno.

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Le giuggiole si possono mangiare subito oppure dopo qualche giorno dal momento in cui vengono raccolto. In quest’ultimo caso queste sono più avvizzite e morbide e il gusto sarà più fermentato. All’occhio possono sembrare delle olive sia per la forma che per il colore verde brillante. La polpa, invece ricorda quella della mela. Quando invece matura la colorazione diventa marroncino-scarlatto assomigliando a dei datteri. Caratteristica, questa, che gli fanno hanno conferito il nome anche di “dattero cinese“.

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Ma oltre ad essere buonissime da mangiare, le giuggiole sono un toccasana per la salute. Infatti la medicina popolare cinese e coreana le ha utilizzate per la cura di alcuni disturbi e malattie. E ancora oggi questi frutti sono utilizzati per integratori alimentari e trattamenti erboristici. Effetti positivi che si ampliano soprattutto quando queste vengono consumate cotte: bollite, sfumate, o essiccate. C’è dell’altro perché i frutti, poi, sono ricchissi di vitamina C, addirittura 20 volte superiori agli agrumi, e aumentano le difese immunitarie e curano le malattie respiratorie. Non si può poi non citare la presenza di glucosidi e flavonoidi che regolano la pressione sanguigna. Il consumo di queste, poi, favorisce la riduzione dello stress e dell’insonnia, migliorano il metabolismo e aumenta la forza muscolare.