Torture del passato, quali erano le macchine del dolore

Nel passato sono esistiti molti metodi di tortura, alcuni con macchinari che non hanno risparmiato alcuna parte del corpo

torture passato macchine dolore
Uno straziatoio dei seni per la tortura di presunte streghe (Fonte foto: Museo della tortura di San Marino)

PER TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM

La tortura è, spesso, stato un modo con il fine di punire o di estorcere informazioni o confessioni. Utilizzate soprattutto nei confronti di eretici o streghe, ma anche per puro e sadico divertimento. I congegni costruiti per torturare le persone, non hanno lasciato incolume nessuna parte del corpo.

Durante i secoli passati le varie tipologie di strumenti atti al castigo e al supplizio di malcapitati, ci danno un triste quadro di come la società del tempo fosse fondata su un triste equilibrio di delitti e castigi, e di quanto la vita fosse cosa di poco conto.

Alcune delle macchine di tortura più dolorose del passato

torture passato macchine dolore
Sega utilizzata per segare in due il corpo del malcapitato (Fonte foto: museo delle torture di San Marino)

Le torture sono sempre esistite fin dagli albori della nostra civiltà. Una delle più conosciute è stata quella perpetrata per mano della Santa Inquisizione, nel XII secolo. Fu un’istituzione voluta dalla Chiesa cattolica per scovare i sostenitori delle teorie contrarie al cattolicesimo.

Questo sistema fu utilizzato anche nei secoli a venire e, spesso, il motivo riguardava sempre eretici e presunte streghe. Gli strumenti architettati per provocare il maggiore dolore possibile sono veramente incredibili.

Come si può vedere anche nella Gallery mostrata da Focus, la fantasia degli ideatori non ha avuto limiti. Un esempio macabro è quello della sega. Uno strumento comune, ma usato per procurare dolore e, inevitabilmente, la morte.

La persona veniva posta a testa in giù e legata per i piedi. Anche le mani venivano immobilizzate, perchè il movimento fosse minimo. In questa posizione il sangue affluiva alla testa ed era il modo per tenerlo in vita più a lungo, quindi veniva segato partendo dai genitali fino ad arrivare poco alla volta, al torace.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Tori con le corna in fiamme, la terribile tradizione spagnola

Altro strumento che ricorda un frutto per la forma e il nome è la pera di ferro. Generalmente veniva usata mettendola in bocca di chi doveva essere torturato. Tramite un meccanismo a vite, si allargava fino a slogarla. Da alcune fonti si è saputo che veniva introdotta anche in altre parti del corpo, questo dipendeva, probabilmente, dal sadismo di chi si occupava della tortura.

Uno strumento in ferro riservato alle donne, in particolare alle adultere, a chi aveva abortito e anche, probabilmente, alle streghe, fu la pinza. Veniva utilizzata freddo o arroventato, per strappare i seni delle malcapitate. In Francia e Germania fino ai primi dell’Ottocento, tale trattamento era inflitto alle ragazze madri.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Tricolore, sai come e quando nasce la bandiera italiana? Alcune curiosità

Sono solo alcuni esempi di come l’uomo sia stato in grado di infliggere dolore al suo prossimo. Sono esistite altre forme di tortura che non prevedevano un marchingegno particolare. Come, per esempio, la pulizia dell’anima.

Un trattamento riservato alle streghe e agli eretici. Nei paesi a religione cattolica, si pensava che streghe ed eretici avessero un’anima sporca e corrotta, quindi, prima del giudizio finale, doveva essere ripulita. Le vittime erano costrette ad ingerire acqua calda, carbone e sapone, e, da qui, il detto: sciacquare la bocca con il sapone.