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Animali

Occhio ai ricci in letargo, non sono morti: cosa fare se li trovi in giro

Con l’arrivo del freddo è iniziato il periodo di letargo di tanti animali, tra cui i ricci: se li trovi in giro non infastidirli, stanno dormendo.

Riccio in letargo tra la vegetazione (Canva)

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Sembrano apparentemente privi di vita, tutti rannicchiati, magari sommersi da foglie secche o nascosti in buche nel terreno. Bè, non sono morti ma sono in letargo. Con l’arrivo del freddo, infatti, numerose specie animali si ritirano, dopo aver fatto scorte di cibo per mesi, e trascorrono la maggior parte della giornata dormendo. È la fase di letargo, che durerà fino alla primavera.

La fase di letargo è uno stato adottato da tantissime specie animali, che permette loro di sopravvivere all’inverno. Durante i mesi freddi, infatti, il cibo scarseggia, e così gli animali ne approfittando per riposare, ma solo dopo aver accumulato enormi quantità di scorte di grasso, da sfruttare come riserva energetica.

La fase di letargo dei ricci: cosa fare se ne incontriamo uno che riposa

Un riccio sommerso dalle foglie secche (Canva)

Il letargo, per i mammiferi, inizia a metà autunno. Solitamente, combacia tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, cioè quando arrivano i primi veri freddi. Questo stato si protrae poi fino all’inizio della primavera. In questi mesi, le funzioni vitali di questi simpatici animaletti si riducono al minimo: i battiti del cuore decelerano fino ad arrivare a 8 battiti al minuto, il respiro si riduce e la temperatura corporea scende da 36° fino a 5°.

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Praticamente, il loro stato letargico assomiglia molto alla morte. Ma non dobbiamo farci ingannare, non sono morti, per questo motivo non bisogna seppellirli o stressarli. Cosa fare per proteggerli? Lasciarli lì dove li abbiamo trovati. Non bisogna toccarli o infastidirli perché i ricci stanno dormendo. Quello è il nascondiglio che hanno scelto per attraversare l’inverno.

I ricci scelgono come nascondiglio luoghi appartati, tra i cespugli, in buche sotto terra, tra le foglie secche. L’unico modo per aiutarli, nel caso in cui avessimo un giardino e dovessimo trovare un esemplare di riccio, è quello di realizzare una casetta in legno dove l’animale può rintanarsi.

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Se il riccio è sommerso da foglie secche, non buttiamole via, anzi, accumuliamole, queste proteggeranno l’animaletto dal rigido inverno. Perciò, mi raccomando, la natura sa gestirsi da sola, è inutile intervenire dove non è necessario. I ricci sono animali furbi e che sanno proteggersi da soli, se hanno scelto un determinato posto per dormire è perché lo hanno ritenuto sicuro.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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