Arcobaleno, sai come si forma? La spiegazione scientifica

Arcobaleno tra mito e leggenda, un fenomeno fisico ottico e atmosferico spiegato dalla scienza: andiamo a vedere tutte le sue peculiarità

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Arcobaleni – Pixabay – collage di orizzontenergia.it

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L’arcobaleno assume diversi significati legati alle divinità, alla creazione, ma anche e soprattutto al collegamento tra i mondi. Non è mai sembrato un caso la perfetta combinazione di colori. Una meraviglia della natura, uno spettacolo di bellezza ed armonia che lascia a bocca aperta. E da sempre ha incuriosito l’essere umano.

Carico di significato simbolico, attraverso miti e leggende ogni cultura ne ha una rappresentazione suggestiva. Legame tra cielo e terra, ponte tra due dimensioni, evocativo di prosperità, di spiritualità e di magia. Un drago con due teste in Cina, o un ponte di Bifrost nella cultura nordica, in ogni caso fornisce un collegamento tra il mondo spirituale e quello terreno.

Arcobaleno: un semplice fenomeno fisico

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Arcobaleno – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Dall‘Irlanda arriva la leggenda, forse più conosciuta, con risvolti materiali che vede una pentola d’oro e uno gnomo ciabattino chiamato Leprechaun, custode del tesoro posto alla base dell’arcobaleno. Foriero di buone nuove, arrivando dopo la pioggia e il brutto tempo, il fenomeno dell’arcobaleno è da sempre associato alla pace e alla serenità, come alla fertilità e al buon auspicio. E le bellissime strisce colorate oggi, hanno assunto la valenza di unità, di pace e di speranza, in opposizione a guerre, violenze.

La scienza ci rimette con i piedi per terra spiegandoci che in realtà l’arcobaleno è un fenomeno ottico atmosferico, costituito da tanti minuscoli prismi che altro non sono che le gocce d’acqua. Il fenomeno dà luogo ad uno spettro quasi continuo di luce nel cielo dove la luce stessa del Sole attraversa le gocce sospese dopo o durante un temporale, o in prossimità di acqua. Il fenomeno, infatti, si riproduce anche nei pressi di una fontana o di una cascata.

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La luce solare si disperde e viene riflessa e rifratta all’interno delle piccolissime goccioline di acqua e il meraviglioso risultato e la composizione dell’arcobaleno. Si tratta di un fenomeno evanescente, che si manifesta solo quando ci si trova in una determinata posizione rispetto al Sole, che deve trovarsi alle nostre spalle e l’angolazione dei suoi raggi nell’atto di colpire le gocce è di circa 40°.

L’Arcobaleno e tutti i suoi colori

L’angolazione dei raggi solari mentre colpiscono i prismi rappresentati dalle nostre piccolissime gocce d’acqua, è determinante per la percezione dei colori dell’arcobaleno. La quantità di luce rifratta dipende dalla sua lunghezza d’onda e quindi dal suo colore. Ogni colore si compone di onde di varia lunghezza.

Sette colori appaiono nel cielo a formare una banda continua con la percezione di essere fusi tra loro. Rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto. L’ordine è sempre lo stesso a causa delle modalità in cui la luce del Sole viene rifratta. Il raggio solare penetrando in una goccia di acqua si divide per rifrazione nei raggi dei vari colori dello spettro. I raggi vengono quindi riflessi donandoci una vera e propria magia colorata.

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Nella realtà lo spettro di sfumature cromatiche di cui è composto l’arcobaleno è molto più ampio, ma l’occhio e il cervello umano non sono in grado di percepirli tutti. Questo avviene perché la luce bianca, formata dall’insieme di tutti i colori, viene scomposta nelle sue componenti colorate, vale a dire le diverse lunghezze d’onda. La separazione delle singole componenti ci appare come le note bande colorate percepite nei 7 colori dell’arcobaleno.