Ritornano i voucher del lavoro in agricoltura, le ultime novità

Avete mai sentito parlare dei voucher?  Si tratta di uno strumento che il governo Meloni intende valorizzare. Andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
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Tra gli strumenti più innovativi introdotti per alcune tipologie di lavoro ci sono sicuramente i voucher, anche detti buono lavoro. Strumenti ritornati di nuovo in voga grazie alla bozza della nuova legge di bilancio 2023, effettuata dal governo del centrodestra. Non si tratta altro che di un potenziamento in realtà.
I voucher non sono stati mai aboliti, neanche nel 2017. Tuttavia, ad oggi, possono essere valorizzare secondo le linee guida del programma elettorale del centrodestra. Ma non perdiamo altro tempo e andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa stiamo parlando e come funzionano.

Voucher lavoro in agricoltura: quali sono le ultime novità

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Erba-Pixabay-Orizzontenergia.it
Uno strumento nato solo nel 2003 e che, nel corso del ventennio, è stato prima potenziato, per essere ridimensionato in base alla disponibilità economica dello stato. In particolare, il nuovo governo della Meloni, con la bozza della legge di bilancio, vuole portare il tetto da 5.000 a 10.000 euro l’anno.
A introdurlo, nel 2003, il cosiddetto decreto Biagi, con l’utilizzo soprattutto in agricoltura . Infatti, proprio in quel campo, lo scopo era quello di combattere il fenomeno del lavoro nero e quello dei contratti volatili per lavoratori che molto spesso venivano sfruttati senza aver alcun diritto.
Proprio per questo motivo, nel corso del tempo, si è cercato di dare una spinta a questo tipo di strumento attraverso la dichiarazione dell’INPS (il voucher, in molti casi, non viene utilizzato né dal lavoratore, che non lo richiede, né dal datore di lavoro).
I settori in cui è più impiegato maggiormanete è quello dell’agricoltura e del turismo. Infatti, non a caso, sia la Coldiretti che la confagricoltura, attraverso dei comunicati ufficiali, hanno auspicato la reintroduzione di questo tipo di strumento con tanto di potenziamento. In particolare, la necessità è quella di avere una burocrazia molto ridotta, in modo da garantire una maggiore assunzione di lavoratori, soprattutto nel periodo di raccolta.