Grano destinato agli animali usato per nutrire le persone, utopia o realtà?

Usare il grano destinato agli animali per nutrire le persone è possibile si o no? Scopriamo di più su questa ipotesi.

grano usato per animali
Campo di grano – Pexels – Orizzontenergia.it

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Sono sempre di più le critiche nei confronti di chi sceglie di seguire una dieta vegana a causa dello sfruttamento dei terreni agricoli.

Tuttavia, molto spesso si tratta di critiche sterili fini a se stesse che portano solo ad altre critiche in risposta. Non è infatti d’accordo una delle più grandi associazioni ambientaliste.

Parliamo di Greenpeace, nota per le sue lotte a tutto tondo in favore della salvaguardia del Pianeta. A questo proposito, infatti, in risposta a queste critiche Greenpeace ha lanciato una proposta alquanto costruttiva, ovvero quella di utilizzare il grano destinato agli allevamenti per nutrire le persone.

Per sensibilizzare maggiormente sull’argomento Greenpeace a Natale ha donato al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, un cesto contenente pane realizzato con grano destinato agli allevamenti

La situazione del grano in Italia

allevamenti intensivi grano
Allevamento intensivo – Pexels – orizzontenergia.it

Non è un mistero che il prezzo del grano e dei suoi derivati abbia raggiunto prezzi folli in Italia. Basta farsi un giro in qualche supermercato per notare come il prezzo del pane abbia un prezzo medio di 5 euro al kg.

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Il prezzo però non è l’unico problema. A causa del recente conflitto tra Russia ed Ucraina, si è verificata una vera e propria crisi del grano, diventato quasi impossibile da reperire in alcuni Paesi.

Secondo Greenpeace, però, basterebbe una riduzione dell’8% dei cereali per gli allevamenti per poter compensare la mancanza di grano dovuta al recente conflitto che ha portato alla fame milioni di persone.

Oggi, infatti, circa il 62% dei cereali viene utilizzato per l’alimentazione degli animali negli allevamenti intensivi, animali che occupano due terzi dei terreni agricoli europei.

Un altro 11% dei cereali viene poi utilizzato per i biocarburanti ed infine il restante 22% viene finalmente utilizzato per l’alimentazione delle persone.

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Insomma, basterebbe rinunciare ad una piccola percentuale di grano destinato agli allevamenti intensivi per risolvere il problema del caro del grano e della sua difficile reperibilità.