Tetto del carburante, accise e caro benzina: cos’è cambiato con le nuove misure

A seguito delle nuove misure approvate all’interno della Legge di Bilancio dal Governo Meloni è variato il costo della benzina

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Pompa di benzina – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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A seguito dell’approvazione della Legge di Bilancio 2023 da parte del Governo Meloni non sono mancate le proteste. Tra i vari emendamenti, a fare molto rumore, c’è la cancellazione degli sconti delle accise sulla benzina. Proprio queste erano state un punto del programma politico dell’attuale Premier durante la campagna elettorale del 2019.

Ma la decisione è presa e il Governo non ha intenzione di ridurre le accise sui carburanti, nonostante il rincaro dei prezzi. A dicembre, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ridotto lo sconto sulle accise introdotto dal Governo Draghi e poi lo ha cancellato a gennaio. Il risultato è stato un aumento significativo dei prezzi del carburante, anche oltre 2 euro. Il Governo ha risposto con un decreto d’urgenza che non prevede incentivi, bonus o tagli alle accise, ma solo il prezzo medio nazionale del carburante. I consumatori non vedranno alcun cambiamento nel costo della benzina.

Prezzo della benzina come è cambiato con la Legge di Bilancio

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Distributore di benzina – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Il Governo sta considerando l’introduzione di una manovra che riguarda i gestori dei distributori di carburante, ma non si tratta di un vero e proprio tetto al prezzo del carburante a livello nazionale. I gestori dovranno esporre non solo il prezzo di vendita del carburante, ma anche un altro prezzo calcolato quotidianamente dal Ministero delle Imprese.

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Attualmente, si sta discutendo di un tetto al prezzo solo per i distributori in autostrada, ma non è ancora stato previsto nulla in merito. In caso contrario, verrà stabilito da un’altra norma in fase di studio dell’esecutivo. Verranno inoltre applicate sanzioni a chi non esporrà il prezzo medio nazionale.La maggioranza parlamentare ha previsto sanzioni per eventuali violazioni del decreto sulla trasparenza dei prezzi del carburante, che consistono in una sospensione delle attività per un periodo compreso tra 7 giorni e 90 giorni.

Il decreto prevede inoltre un rafforzamento dei collegamenti con l’azione dell’Antitrust per individuare eventuali irregolarità, una maggiore collaborazione con la Guardia di Finanza per combattere condotte speculative e una commissione speciale per monitorare l’andamento dei prezzi lungo tutta la filiera. Inoltre, il Governo ha stabilito che, nel trimestre gennaio-marzo 2023, i buoni benzina offerti dai datori di lavoro ai dipendenti non verranno inclusi nel calcolo del reddito del lavoratore.