Ti accorgi troppo tardi di aver acquistato un’orchidea sfiorita? Non buttarla, donale nuova vita

Se l’orchidea appena comprata dovesse essere sfiorita, non bisogna buttarla via. Con poche mosse, la si potrà salvare

come curare orchidea comprata supermercato
Orchidea – Pixabay – OrizzontEnergia.it

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Oggigiorno, acquistare delle piante per la casa è diventato molto facile. Si tratta di un’azione che – senza giri di parole – si può fare praticamente ovunque. Oltre ai classici vivai e fiorai attrezzati, oggi è possibile comprarle anche nei supermercati. Certamente la scelta è inferiore, ma i prezzi decisamente competitivi.

E’ innegabile che, a causa dei prezzi competitivi, vige l’idea del “chi primo arriva, meglio alloggia“. Un concetto che favorisce l’acquisto delle piante più belle, lasciando sugli scaffali quelle che stanno fiorendo. O che lo stanno fare. E questo – innegabile – capita anche per l’orchidea phalaenopsis. Ma quelle rimaste – oltre ad avere un prezzo più basso – possono regalare emozioni. L’importante è sapere come curarla appena arrivata a casa.

Salva l’orchidea sfiorita con poche mosse

valutare condizioni e status orchidea
Orchidea – Pixabay – OrizzontEnergia.it

Quando si acquista un’orchidea, il primo passo è sempre di esaminare le radici, che sono indicatrici della salute della pianta. Se le radici sono verdi o grigiastre e sode, significa che l’orchidea è sana ma ha terminato il suo periodo di fioritura. Tuttavia, se l’orchidea è appassita e le radici sono vuote e di colore beige o marrone, ciò potrebbe indicare un problema di marciume e potrebbe essere difficile salvare la pianta. In questo caso, potrebbe essere necessario il supporto di un coltivatore esperto.

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Appurato lo stato dell’apparato radicale dell’orchidea, il successivo passaggio è quello di verificare lo stato del terreno in cui è piantata l’orchidea, poiché può essere che sia stata recentemente innaffiata. A differenza dei vivai, i supermercati spesso inzuppano le piante di acqua e le lasciano sugli scaffali per molte settimane. Per questo motivo, è importante valutare se il terreno in cui l’orchidea è piantata soddisfa le sue esigenze. Ad esempio, le orchidee phalaenopsis sono piante epifite e hanno bisogno di corteccia o bark nel vaso. Se invece il terreno è troppo compatto e non permette alle radici di ricevere sufficiente aria, sarà necessario rinvasare utilizzando corteccia fresca.

Un ulteriore fattore da considerare è se potare o meno il gambo fiorifero. Dopo che l’orchidea ha fiorito, bisogna valutare se il gambo comincia a seccarsi o se è ancora verde. Solitamente è consigliabile potare il gambo alla base delle foglie quando la pianta ha sfiorito, ma alcune persone preferiscono lasciare il gambo finché non si secca completamente.

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Dopo aver verificato le radici, effettuato un eventuale trapianto e rimosso parti secche,  è fondamentale trovare il posto perfetto per la tua orchidea. Una Phalaenopsis ha bisogno di luce solare per rifiorire, quindi una stanza a nord che riceve solo poche ore di luce al mattino non è ideale. Scegliete un davanzale vicino a una finestra luminosa che riceva luce durante il giorno, eventualmente filtrata da una tenda chiara, per favorire una rapida rifioritura.