Italia, grande cambiamento entro soli 8 anni: cosa aspettarsi

L’Italia si appresta al grande cambiamento verso la sostenibilità quasi al 100%: vediamo i passaggi previsti

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La transizione energetica imposta e veicolata dalla situazione contingente creatasi con le tensioni geopolitiche e l’esigenza di tutelare l’ambiente e la salute del nostro Pianeta, accelera scelte e decisioni. Le politiche vanno incontro al cambiamento green in tutti i settori con strategie ed investimenti verso le fonti rinnovabili in sostituzione allo sfruttamento dei carbon fossili.

La transizione non può certo avvenire immediatamente, ma comporta una progressione nel tempo e nelle azioni. Il mondo, l’Europa e i singoli paesi stanno attuando dei piani elaborati in funzione degli obbiettivi prefissati che prevedono la decarbonizzazione del Pianeta, il Net-zero con la riduzione delle emissioni di CO2. E la strada passa dalle fonti rinnovabili.

Il piano italiano

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Nell’ambito della transizione energetica globale ogni paese sta attuando politiche e strategie volte al raggiungimento degli obbiettivi prefissati. L’Italia non si sottrae, e anzi, mette il piede sull’acceleratore e spinge per arrivare al conseguimento della produzione di energia elettrica pulita entro il 2030.

Previsto un Piano 2030 del settore elettrico, che amplia gli investimenti nel settore delle energie rinnovabili. L’associazione Elettricità Futura ne è convinta, supportata dal Ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica. In sostanza si lavora per semplificare procedure e implementare progetti e investimenti a favore di uno sviluppo energetico green.

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L’ambizioso piano italiano conta di arrivare entro il 2030 ad una produzione di energia elettrica da rinnovabili dell’84%. Questo attraverso l’allacciamento alla rete di ben 85 GW di nuove rinnovabili. Ogni settore delle rinnovabili darà il suo contributo peculiare e specifico, con le dovute differenze.

Il solare è in accelerazione costante anche grazie all’abbattimento dei costi di installazione degli impianti fotovoltaici, sia a livello pubblico che privato. Discorso diverso per l’eolico che invece si concentra sugli impianti di grandi dimensioni onshore e offshore in grande espansione ma ancora a livello progettuale.

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Per l‘idroelettrico vi è un problema a monte riconducibile alla scarsità di siti sul territorio nazionale. Le bioenergie sono in crescita e il geotermico risale nello scenario globale in capacità. Complessivamente l’Italia conta di ridurre 160 miliardi di metri cubi di importazioni di gas, andando a risparmiare 110 miliardi di euro.

E in quest’ottica si apre al mondo lavorativo green, con la prospettiva di creare ben 540mila nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale. Benefici, dunque, ad ogni livello, sia in termini sociali che economici, con una previsione di crescita del PIL del 2% annuo, grazie allo sviluppo nel settore delle rinnovabili.