Anche il bio ha le “imitazioni”: attenzione a quello che si compra, anche in fatto alimentare perché le frodi sono sempre dietro l’angolo
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Negli ultimi tempi è cresciuta molto l’attenzione verso la selezione dei cibi e l’alimentazione, portando i cittadini a fare delle scelte più accurate, ponderate e che virano verso una maggiore selezione delle materie prime, preferendo spendere di più ma acquistando prodotti di qualità, certificati e che siano sicuri per la salute. Proprio per questo c’è stata una crescita del bio e dei prodotti a km 0.
Come sempre però c’è da prestare grande attenzione e non dare per scontate ed “originali” le etichette che riportano la dicitura bio. Le frodi alimentari non mancano e riguardano anche il biologico che oggi raggruppa un giro d’affari altissimo che si aggira intorno a 20 milioni di euro l’anno. Ecco cosa è successo nel nostro Paese. Un esempio che ci invita a tenere sempre gli occhi aperti, anche sulla spesa.
Il bio e le imitazioni: ma maxi truffa in Italia e all’estero
Una maxi truffa quella sventata dalla Guardia di Finanza di Caserta, in collaborazione con l’Unità Investigativa Centrale dell’ICQRF del Ministero dell’Agricoltura che coinvolge una mare di finti prodotti biologici. Su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere è stata sequestrata tantissima merce etichettata come biologica ma che non lo era affatto. Si trattava solo di semplici imitazioni.
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Si tratta di prodotti molto remunerativi soprattutto se venduti come bio: mandorle, frutta secca ma anche conserve di pomodoro commercializzati in Italia ed in altri Paesi europei con il logo verde. Proprio dall’estero è arrivata la segnalazione dei prodotti venduti come esito di un’agricoltura responsabile ma in realtà contraffatti e anche potenzialmente pericolosi per la salute.
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Le mandorle e la frutta secca era frutto dell’agricoltura convenzionale ed in molti casi gli stessi prodotti non erano nemmeno italiani ma provenienti dell’estero facendo emergere, tramite i controlli, che a volte presentavano anche sostanze chimiche assolutamente vietate nel percorso biologico. Così ora ci sono sette persone incriminate a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode in commercio aggravata, otto, invece, le imprese coinvolte.