Dormire allunga la vita: lo studio in merito

Dormire allunga davvero la vita? La scienza risponde a questa domanda, e del risultato ne saranno ben felici tutti gli amanti del sonno. 

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Dormire (Foto da Canva) – Orizzonteenergia.it

Gli amanti del sonno saranno ben felici di sapere cosa ha scoperto la scienza sull’importanza del dormire: allunga la vita? La risposta è sì, ma per quale motivo? La verità riuscirebbe a sorprendere chiunque. Chi lo avrebbe mai detto…

Innanzitutto, è risaputo che dormire bene dona la forza e l’energia necessarie ad affrontare al meglio la giornata. Tuttavia, uno degli studi più recenti sulle abitudini degli esseri umani ha svelato qualcosa di sorprendente legato alla longevità. E’ il caso di diffondere questa notizia di fondamentale importanza.

Dormire allunga la vita: la scoperta sensazionale della scienza

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Dormire (Foto da Canva) – Orizzonteenergia.it

Lo studio è stato presentato alla sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology, in concomitanza col Congresso mondiale di cardiologia. I risultati parlano chiaro: si può sostenere che gli uomini che riposano possono arrivare a vivere fino a 5 anni in più, mentre le donne fino a 2 anni in più, rispetto coloro che non tendono a riposarsi.

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I dati suggeriscono anche che circa l’8% dei decessi avvenuti per qualsiasi causa, avrebbe potuto essere evitato se non fossero stati presenti dei disturbi del sonno. Ovviamente, non si tratta solo di quantità di tempo in cui si dorme: l’attenzione viene posta anche sulla qualità del sonno stesso. Il corretto riposo dipende da 5 fattori diversi: la durata ideale del sonno oscilla tra le 7 e le 8 ore a notte; la difficoltà ad addormentarsi per più di 2 volte a settimana; la difficoltà a mantenere il sonno per più di 2 volte a settimana; l’utilizzo di farmaci per dormire; la sensazione di essere riposati dopo il quinto giorno di attività della settimana. Gli esperimenti condotti hanno assegnato un punteggio da 0 a 5, dove 0 indicava la minima qualità del sonno e 5 la massima.

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Sulla base dei risultati dello studio, si può affermare che rispetto a chi ha valori oscillanti tra 0 e 1 punto, coloro che presentavano tutti e 5 i punti avevano il 30% in meno di probabilità di morire per qualsiasi motivo, il 21% in meno di probabilità di morte per causa di malattie cardiovascolari, il 19% in meno di probabilità di morire di cancro e il 40% in meno di probabilità di morire per altre cause.