Pomodoro siccagno, puoi coltivarlo anche senz’acqua: come fare

La caratteristica del pomodoro siccagno? Essere coltivato senz’acqua. Merito di un metodo di coltivazione davvero unico

cosa sapere sul pomodoro siccagno
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Ci sono molte varietà di pomodoro perché sono stati coltivati ​​e selezionati per centinaia di anni in diverse parti del mondo, il che ha portato alla creazione di diverse varietà con caratteristiche uniche. Inoltre, i pomodori sono una delle colture più importanti e ampiamente utilizzate al mondo, e ci sono molti fattori che influenzano la scelta delle varietà da coltivare in una determinata regione, tra cui il clima, la resistenza alle malattie, la disponibilità di acqua e altri fattori ambientali.

Oltre a ciò, le diverse varietà di pomodori hanno caratteristiche organolettiche e nutrizionali diverse, che le rendono adatte a differenti utilizzi in cucina e per scopi alimentari specifici. Ad esempio, ci sono pomodori da insalata che sono dolci e succosi, mentre altri pomodori sono più densi e ideali per la preparazione di salse e sughi. Alcune varietà di pomodoro sono anche di diversi colori e forme, con un gusto unico e una consistenza differente. E ce ne è uno che si coltiva senza acqua. Il pomodoro siccagno.

Pomodoro siccagno, il pomodoro che si coltiva senz’acqua

Pomodoro siccagno caratteristiche
Pomodoro Siccagno – Instagram – OrizzontEnergia.it

Viene chiamato “pomodoro siccagno“, un termine che non si riferisce ad una specifica varietà di pomodoro, bensì ad una tecnica di coltivazione utilizzata nell’entroterra della Sicilia, soprattutto nei comuni da Valledolmo a Marianopoli, nelle province di Caltanissetta e Palermo.

Questo tipo di pomodoro matura in un ambiente arido e secco, senza necessità di irrigazione. Tale metodo è reso possibile grazie alla capacità di sfruttare le proprietà del terreno della zona, in cui si mantiene un giusto equilibrio tra argilla e sabbia per trattenere l’umidità. La coltivazione è favorita anche dalla variazione di temperatura tra il giorno e la notte e dai venti che soffiano in quest’area.

Nella coltivazione del pomodoro siccagno, vengono impiegate varietà autoctone. Su tutte il pizzutello, il datterino, ma anche un pomodoro piccolo dalla forma tondeggiante e uno grande con un aspetto costoluto. I pomodori ottenuti mediante questa tecnica di coltivazione hanno bassi rendimenti e dimensioni ridotte.

Tutte le qualità del pomodoro sono esaltate: il suo colore rosso è intenso, la polpa presenta un alto contenuto di zuccheri e una concentrazione di antiossidanti come il licopene, la vitamina A e la vitamina C. Il pomodoro siccagno viene raccolto durante i mesi estivi, da luglio a ottobre. E si rende disponibile tutto l’anno sotto forma di passate, salse, concentrati e pomodori secchi.

Le caratteristiche del Siccagno

La coltivazione del pomodoro siccagno coinvolge un gruppo di agricoltori che si sono uniti nella Cooperativa Rinascita di Valledolmo. La tecnica di coltivazione prevede rotazioni agronomiche triennali per favorire un equilibrio naturale del terreno. Il tutto senza l’utilizzo di concimi, sostanze chimiche di sintesi e organismi geneticamente modificati.

Questo viene fatto sfruttando le caratteristiche di adattabilità delle varietà locali di pomodoro ai fattori ambientali, climatici e di resistenza agli agenti infestanti. La coltivazione del pomodoro avviene tramite la semina, la coltivazione e la raccolta manuale. In questo si riducono al minimo le lavorazioni meccaniche e le conseguenti emissioni di CO2, la perdita di fertilità e l’erosione del suolo. La cooperativa trasforma i pomodori in passate e pomodori secchi.

Inoltre, ci sono i produttori del presidio Slow Food del pomodoro siccagno della Valle del Bilìci. Come Francesco di Gesù dell’azienda Fattoria di Gesù di Villalba (Cl). Qui, la coltivazione del pomodoro viene effettuata in modo biologico. Vengono utilizzati trattamenti a base di zolfo per prevenire eventuali attacchi fungini e il controllo manuale e meccanico delle erbe infestanti. I pomodori raccolti vengono poi utilizzati per produrre una passata saporita.