L’orologio biologico dei semi, sono loro a decidere quando germogliare

Uno straordinario meccanismo interno suggerisce ai semi in quale momento la natura offre le condizioni più propizie per la germinazione.

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Semi in contenitore di vetro da Pixabay, sito OrizzontEnergia

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Chi ha il pollice verde sa che uno dei momenti più eccitanti è quello della semina. Inserire nel terreno un seme che darà vita ad un piccolo filo d’erba che crescerà sempre più è sempre una fase piena di premure e speranze.

In alcuni casi, dopo un breve periodo di tempo si potranno già vedere i germogli. In altri casi, invece, i tempi di maturazione di un seme possono variare molto, anche mostrando una crescita incostante e non graduale. Come mai accade ciò?

I semi sanno percepire l’ambiente esterno, e regolare la propria crescita 

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Strumenti da giardinaggio da Pixabay, sito OrizzontEnergia

Su Nature Communications è stato pubblicato un nuovo studio che fa luce su questo comportamento dei semi, e che, per semplificare, porta a questa conclusione: a quanto pare, nei semi delle piante è presente una sorta di termometro interno che gestisce le fasi della germinazione, e le adatta alle condizioni momentanee dell’ambiente esterno.

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Quando si forma, un seme contiene in sé stesso tutti gli elementi per poter germogliare. Tuttavia, è necessaria una serie di condizioni esterne affinché la germinazione possa avere successo. In certe piante, ciò avviene dopo poco tempo dalla formazione del seme. In altre, possono passare anche mesi prima che si presentino le condizioni giuste.

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Secondo lo studio fatto dal team svizzero sulla Arabidopsis thaliana, comunemente nota come arabetta, i semi hanno la capacità di percepire l’ambiente esterno e di attivarsi solo quando la temperatura è ideale. Addirittura, i semi sono capaci di bloccare la germinazione e metterla letteralmente in stand-by se la temperatura cambia e non è più ottimale, per poi riattivarsi quando si torna alla giusta gradazione.

Si è arrivati a questa conclusione partendo da un comportamento piuttosto noto che alcune piante attivano sempre per la ricerca delle condizioni necessarie al proprio sviluppo: la modifica della direzione dei propri rami, che si spingono dall’ombra verso le fonti di luce solare fondamentali per la propria crescita.

Questo meccanismo, dovuto alla ricerca di una temperatura favorevole, potrebbe quindi essere lo stesso che determina le fasi di crescita dei semi, dall’attivazione alla pausa alla riattivazione. Nello specifico, pare la responsabile sia una proteina, il fitocromo B. Quando la pianta non percepisce la temperatura ideale, ne attiva la produzione, che blocca la crescita della pianta stessa. Quando invece la temperatura torna favorevole, la pianta ne inibisce la produzione e riprende quindi lo sviluppo regolare.

In previsione degli aumenti costanti di temperatura in tutto il mondo, e della proliferazione quindi di luoghi sempre più caldi, capire questi meccanismi di crescita delle piante diventa necessario per organizzare e gestire al meglio le coltivazioni future