Vermi marini, in Giappone una nuova scoperta: i loro nomi

Trovati dei vermi marini. La scoperta è avvenuta in Giappone. Ecco tutti i dettagli della vicenda.

vermi marini giappone
Verme marino biolumiscente – kodami.it – orizzontenergia.it

Il Giappone è un Paese estremamente ricco di biodiversità, dati il grande numeri di ecosistemi presenti sul territorio. Dalle foreste di latifoglie, passando per le praterie di erba alta, fino a raggiungere le acque costiere ricche di animali di ogni genere.

Ad attirare l’attenzione, oggi, però sono dei vermi marini. Nelle acque del Paese, infatti, un team di ricercatori ha fatto una scoperta sensazionale: ben tre nuove specie di vermi marini bioluminescenti.

Si tratta di particolari vermi marini capaci di trasformare l’energia chimica in energia luminosa e la maggior parte degli organismi di questa specie si trova proprio in mare. Un esempio sono le meduse ed alcuni pesci, ma gli animali e gli organismi bioluminescenti sono davvero un’infinità. Scopriamo di più allora sulla scoperta fatta e sulla loro capacità di generare energia luminosa.

La scoperta giapponese dei vermi marini bioluminescenti

vermi marini scoperta
Dettaglio dei vermi marini scoperti – playtalk.it – orizzontenergia.it

I nomi delle tre specie scoperte in Giappone sono: Polycirrus onibi, Polycirrus aoandon e Polycirrus ikeguchii, tutti nomi ispirati a racconti popolari giapponesi.

I vermi del genere Polycirrus, come quelli appena scoperti, sono dei vermi presenti in acque poco profonde e colonizzano diverse tipologie di ambienti come i sedimenti sabbiosi o fangosi, le praterie di fanerogame, le fessure di rocce, i substrati dei coralli e l’interno delle spugne. La loro bioluminescenza, però, è proprio ciò che li ha resi particolarmente noti.

C’è da dire che solo una piccola parte delle 7000 specie bioluminescenti note è stata studiata, in quanto si tratta di creature molto difficili da classificare.

Tuttavia, durante un lavoro volto alla classificazione di tali organismi, gli scienziati dell’Università giapponese di Nagoya hanno scoperto le tre nuove specie di vermi bioluminescenti. L’unicità di queste nuove specie non è dovuta solo alla particolare luminescenza viola e bluastra, ma anche ai nomi ispirati ai racconti popolari giapponesi.

Polycirrus onibi prende il nome dal “fuoco demoniaco” descritto in alcuni racconti popolari giapponesi. Si tratterebbe di un tipo di fuoco fatuo che prende la forma di una piccola sfera di luce fluttuante che si ritiene porti fuori strada i viaggiatori che si inoltrano nelle montagne e nelle foreste.

Polycirrus aoandon, invece, significa “lanterna blu” e rappresenta un tipico fantasma in vesti di donna che indossa un kimono bianco munito inoltre di corna e di denti affilati. Si crede infesti le lanterne situate nelle case giapponesi, trasformando così la loro luce in un colore blu non del tutto naturale.

Infine ci sarebbe il Polycirrus ikeguchii, così chiamato in onore di Shinichiro Ikeguchi, l’ex direttore dell’Acquario di Notojima.

Secondo l’ex direttore, assistente professore dell’Università di Nagoya, la scoperta che tutte e tre le nuove specie sono bioluminescenti avrebbe permesso al team di ricerca di poter collegare le scoperte tassonomiche ed ecologiche.

L’obiettivo del team è quello, dunque, di approfondire le conoscenze sulla bioluminescenza e sui meccanismi che ne fanno parte, in quanto estremamente affascinanti e potenzialmente utili per sviluppare delle nuove tecnologie utili alla medicina.

La scoperta di queste nuove specie di vermi bioluminescenti offre quindi una preziosa opportunità per approfondire la conoscenza sulla bioluminescenza e sui meccanismi che la regolano.

Cos’è la bioluminescenza

bioluminescenza vermi marini
Lucciole nella foresta – Pixabay – Orizzontenergia.it

La bioluminescenza è un fenomeno considerato misterioso ed affascinante che si verifica normalmente in natura. Esistono infatti diversi organismo dotati della capacità di produrre della luce attraverso una semplice reazione chimica interna, proprio come fanno le lucciole.

Si tratta di un esempio di come la natura possa creare forme di vita sorprendenti e dalle proprietà uniche. Questo fenomeno ha molteplici funzioni nella natura, come ad esempio la difesa, l’attrazione sessuale, la ricerca del cibo e la comunicazione.

E’ un fenomeno estremamente diffuso negli organismi marini, come appunto i vermi sopra citati, ma anche sulla terra esistono diversi animali capaci di utilizzarla.

Il meccanismo alla base della bioluminescenza è simile in tutti gli organismi che la producono. In sostanza, una molecola di luciferasi – un particolare enzima – reagisce con una molecola di luciferina, un substrato, per produrre della luce. Questa reazione è attivata da una terza molecola, l’ATP, che fornisce l’energia necessaria per la reazione chimica.

Nonostante sia stato studiato a lungo, il processo della bioluminescenza  non è ancora del tutto chiaro. Ad esempio, sono diversi gli scienziati non si spiegano ancora come le creature bioluminescenti possano produrre così tanta luce senza generare calore. Inoltre, alcune specie producono luce con colori diversi, come il verde, il blu e il rosso, e non si sa ancora come questo possa accadere.

Tuttavia, nonostante la nostra comprensione ancora incompleta del fenomeno, la bioluminescenza ha importanti implicazioni per la scienza e la tecnologia. Ad esempio, gli scienziati stanno studiando come la bioluminescenza possa essere utilizzata per sviluppare nuovi test diagnostici e terapie mediche.

La bioluminescenza è stata anche fonte di ispirazione per i ricercatori impegnati nello sviluppo di tecnologie di illuminazione più efficienti e sostenibili. Ad esempio, alcuni team di ricerca si sono focalizzati sulla possibilità di utilizzare degli organismi bioluminescenti per produrre luce in modo sostenibile con un basso impatto ambientale, quasi nullo.

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