Luca Rotelli, biologo faunista e la sua lotta al bostrico

Luca Rotelli è il biologo faunista che lancia l’allarme per l’invasione del bostrico, un insetto invasivo che distrugge gli alberi: la sua lotta.

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Corteccia dell’albero distrutta dal bostrico (Canva) – Orizzontenergia.it

L’invasione del bostrico è un problema che coinvolge gran parte dell’Europa, molto diffuso nelle piantagioni di abeti di Italia, Germania, Slovacchia, Svezia, Repubblica Ceca, Norvegia e Polonia. Non solo, poiché questo letale insetto rappresenta un grosso problema anche negli Stati Uniti e nell’Asia settentrionale. Scava nei tronchi degli alberi e distrugge le piante.

Luca Rotelli, biologo faunista, lancia l’allarme per la salute dei nostri alberi e per l’habitat del gallo cedrone in Trentino. Spesso, infatti, si interviene troppo tardi, quando l’albero ormai è morente, debole, secco, o addirittura già morto. Occorre combattere contro il bostrico, eliminando le colonie nascoste tra la corteccia e mettendo in pratica alcune tecniche per rafforzare gli alberi. L’eliminazione di ettari di bosco è del tutto inutile.

La lotta al bostrico, l’invasione che distrugge gli alberi: l’SOS di Luca Rotelli

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Gallo cedrone nel bosco (Canva) – Orizzontenergia.it

Come evidenzia la testata l’Adige.it, che ha scritto un interessante articolo riguardante proprio l’invasione del bostrico, occorre intervenire tenendo conto di tre aspetti essenziali: quello forestale, quello economico e quello faunistico. Il biologo Luca Rotelli, già dall’autunno scorso aveva diffuso un appello rivolto a tutto il Trentino, chiedendo di fermare l’abbattimento delle piante colpite dagli insetti.

Se la Regione aveva optato per questa scelta drastica, il biologo è di diverso avviso, sia per dare modo ai biologi di poter intervenire sulle piante malate, senza abbatterle, sia per tutelare le aree del gallo cedrone. Negli ultimi tre decenni, infatti, abbiamo perduto oltre il 50% delle arene di canto del gallo cedrone. I nuovi lavori forestali vanno ulteriormente a danneggiare l’habitat di questo animale.

Se la Provincia ha dato il via alla rimozione delle piante colpite dal bostrico, Rotelli ammette che così facendo si rischia di spazzare via un’importantissima area riproduttiva del gallo cedrone. L’habitat è protetto da norme precise, proprio per permettere la nidificazione e l’accoppiamento del gallo cedrone. Eppure, nonostante tutto, questa area non trova pace.

Gestione errata dei boschi in Trentino: stop all’abbattimento delle piante

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Gallo cedrone poggiato su un ramo (Canva) – Orizzontenergia.it

Tra continui lavori forestali, l’ipotesi della realizzazione di una strada camionabile, per fortuna bloccata, e l’abbattimento degli alberi, si rischia di perdere un prezioso territorio. L’abbattimento delle piante non serve a contenere l’epidemia, perché quando gli alberi sono già secchi, il bostrico ha già lasciato il suo rifugio ed è volato su un altro albero.

Tra l’altro, se la Provincia darà il via ai lavori di abbattimento, si verrà a creare una situazione particolare, con la crescita di una vegetazione inospitale. La gestione del bosco, dunque, così come è strutturata, è soltanto deleteria. Il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino ha accolto l’appello del biologo, anche se la Provincia continua a sottrarre ettari di bosco.

Il gallo cedrone è un volatile che risente parecchio dei cambiamenti, e si teme il peggio, ossia la diminuzione del numero di esemplari presenti. L’epidemia si deve gestire in modo diverso, come nel caso delle foreste tedesche, dove gli alberi, anche morti, sono stati lasciati intatti. Distruggere il bosco significa condannare una specie, ma intanto si continuano a sperperare fondi pubblici, senza ottenere risultati concreti.