Aratura, impatto sui terreni: quali effetti provoca sul suolo e quali le conseguenze che si verificano? La guida per un quadro più chiaro
Si parla da tempo degli effetti della lavorazione della terra sui terreni indicando la necessità di un cambio di passo, con tecniche nuove e meno invasive per il suolo. Molto è già cambiato rispetto al passato e negli ultimi tempi i coltivatori si sono dovuti anche reinventare a causa del cambiamento climatico che sta mettendo a dura prova le coltivazioni. Secondo gli studi, però, l’azione combinata dell’aratura e di tutti i passaggi che ne conseguono che permetto di affinare i terreni, per il suolo non sono affatto benefici.
In particolare, aratro ed erpice rotante mettono a dura prova o terreni con effetti che vanno a modificare del tutto la stratificazione naturale e che in presenza di eventi climatici avversi, anomali e di forte intensità come quelli che si stanno verificando negli ultimi periodi non fanno altro che amplificare i danni al suolo e anche alle colture. Vediamo nel dettaglio cosa succede al suolo quando l’agricoltore effettua le tradizionali pratiche.
Aratura ed impatto sui terreni: la verità
L’aratura è una delle patiche più antiche che l’uomo ha inventato per migliorare il suo stile di vita e usufruire dei frutti che la terra ci regala. Una tecnica che appartiene alla preistoria e che, con le dovute evoluzioni, è giunta fino ad ora. C’è però da sottolineare che questo meccanismo mette sotto sforzo il suolo e ne va ad alterare la sua composizione, in particolare intaccando i micropori.
Sono questi che permettono il drenaggio de terreno, il passaggio dell’aria e la risalita capillare dell’acqua. Funzioni vitali per il terreno in generale ma soprattutto per quello agricolo che ospita verdura, ortaggi, cereali e molto altro. Con l’aratura e l’uso dell’erpice rotante la continuità dei micropori viene interrotta e da qui ne consegue che questi aumentano ma in maniera slegata fino ad una polverizzazione della struttura.
Ecco che si crea un vero e proprio danno alla porosità del terreno, con la distruzione degli aggregati e la mineralizzazione della sostanza organica. È così che la risalita capillare dell’acqua inizia a perdere forza con una conseguente carenza di acqua per il terreno e di sostanze nutritive per le coltivazioni. Cosa può fare l’agricoltore? Migliorare la porosità del terreno attraverso delle lavorazioni conservative.