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Riapre la caccia alle balene, una mattanza che non avrà fine

La caccia alle balene riprende in Islanda: dopo un breve stop, questa pratica torna a insanguinare le acque islandesi. Scopriamo nel dettaglio cosa sta succedendo: gli animalisti sono insorti ed è tanta la preoccupazione per questi giganti buoni del mare.

Caccia alle balene (Pexels) – Orizzontenergia.it

Maestose e ricche di fascino, le balene sono i cetacei più grandi sulla faccia della Terra. Questi giganti buoni del mare sono conosciuti per le loro dimensioni enormi che si uniscono a un’eleganza innata.

Negli oceani ne esistono circa 89 specie, accomunate dalla bellezza unica e dal loro ruolo importante per mantenere l’equilibrio nei mari. Fondamentali per gli ecosistemi, questi esseri dovrebbero essere protetti, per scongiurare la loro estinzione, ma ancora oggi questo purtroppo non accade in alcune parti del mondo.

La caccia intensiva delle balene resta un problema imperante. In tema è molto dibattuto è c’è un particolare paese in cui questi cetacei sono in pericolo: stiamo parlando dell’Islanda, uno dei pochi luoghi dove è rimasta ancora legale questa pratica per scopo di lucro.

Con la Commissione baleniera internazionale, nata nel 1946, è stato introdotto, infatti, il divieto a cacciare le balene a partire dal 1982: malgrado questo in Islanda, come in Norvegia e Giappone, si è continuato a dare la caccia alle balene decennio dopo decennio, nonostante i segnali di estinzione dei giganti del mare.

Ma nel 2023, almeno in Islanda il governo ha invertito la rotta mettendo un freno a questa azione irrispettosa nei confronti di questi maestosi cetacei. Questo è stato deciso fino al 31 agosto 2023 e ora le cose sembrano tornare come prima, riaprendo la caccia.

Riapre la caccia alle balene, scatta l’allarme in Islanda

Balena in mare (Pexels) – Orizzontenergia.it

Se fino al 31 agosto la caccia alle balene in Islanda era stata bandita, le acque del paese ben presto potrebbero tornare a macchiarsi di sangue. Da questo settembre la caccia alle balenottere comuni è di nuovo legale.

A dare la notizia è stata Svandís Svavarsdóttir, Ministra dell’alimentazione, dell’agricoltura e della pesca dell’Islanda, facendo scattare la preoccupazione degli attivisti, da anni scesi sul campo per mettere uno stop a questa pratica cruenta.

Negli ultimi mesi, il freno all’attività di caccia dei maxi cetacei aveva portato speranza negli animalisti, pensando che ci fosse finalmente una presa di coscienza in merito alla tutela di questi preziosi animali, soggetti a delle grandi sofferenze durante la cruenta caccia islandese. Dopo che sono arpionati, infatti, i cetacei restano per diverso tempo agonizzanti, patendo le pene dell’inferno.

Ma in realtà questa fase è stata una sola parentesi, tanto che ora si riprende con la caccia delle balene in Islanda.

Balene (Pexels) – Orizzontenergia.it

La preoccupazione per le balene torna a farsi sentire con la ripresa della caccia. Consideriamo come solo nel 2022, circa 150 balenottere comuni sono state uccise in Islanda, tra cui alcune gravide.

Unica differenza rispetto allo scorso anno è che i cacciatori ora dovranno seguire delle regole più rigide durante la caccia finalizzata a scopi commerciali.

In Islanda questa pratica è un’antica tradizione. Tuttavia, secondo dei sondaggi, circa il 51% della popolazione del paese sarebbe contro questa caccia.

A seguito dell’aggiornamento le organizzazioni animaliste hanno reagito, facendo sentire la loro indignazione, nell’ansia per l’orribile destino che aspetta le balene, preziosi esseri, fondamentali per la biodiversità e gli ecosistemi dei mari, visto che permettono di ridurre di molto l’anidride carbonica nell’atmosfera. È in corso una petizione, creata dall’associazione Hvalavinir-Stop whaling in Iceland,destinata a dire addio per sempre alla caccia alle balene dell’Islanda.

Virginia Grozio

Classe 1990, giornalista pubblicista. Sono laureata in Scienze Politiche e in Informazione, Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi di Genova. Da anni scrivo per molteplici testate online e cartacee. Nel mio lavoro da redattrice amo usare le parole per raccontare il mondo che ci circonda. Sono interessata in particolare alle tematiche riguardanti la sostenibilità, la moda e il benessere a 360 gradi.

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