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Cosa succederebbe se una centrale nucleare esplodesse

L’esplosione di una centrale nucleare sarebbe uno scenario catastrofico, che comporterebbe conseguenze inimmaginabili. Ma è possibile un evento del genere?

Esplosione nucleare (Canva) – Orizzontenergia.it

Ci si interroga da anni, decenni, sull’utilità di una centrale nucleare, necessaria per la produzione dell’energia. Tuttavia, a sollevare molteplici dubbi, sono la sua gestione e la sua sicurezza. Si teme, infatti, che un guasto o una disattenzione di qualsiasi tipo possano innescare un’esplosione, come quella avvenuta quasi 40 anni fa a Chernobyl, un’incidente che ha letteralmente cambiato la storia.

L’esplosione di una centrale nucleare darebbe vita a uno scenario apocalittico, e a preoccupare non sarebbe tanto l’esplosione in sé, ma la diffusione delle scorie radioattive. È appunto la radioattività che potrebbe cambiare per sempre la storia di un determinato luogo. Quali sarebbero le conseguenze, nel caso in cui si verificasse un evento simile? Ma prima di tutto, potrebbe accadere nuovamente un disastro come quello avvenuto a Chernobyl?

Esplosione di una centrale nucleare, le conseguenze del disastro

Livello delle radiazioni (Canva) – Orizzontenergia.it

Una delle paura più diffuse, riguardo alla costruzione di nuove centrali nucleari, è quella legata a una loro eventuale esplosione. Un’esplosione scatenerebbe una bomba nucleare. Tuttavia, bisogna sapere che, sebbene la fisica di base sia la testa, bomba nucleare e centrale nucleare sono due cose ben distinte. Il materiale radioattivo delle bombe nucleari è fissile all’80%. Con il termine fissile si intende la sua capacità di dividersi.

Il materiale delle centrali nucleari, invece, è fissile soltanto al 5%, perciò è quasi impossibile da far esplodere. Per far esplodere una centrale nucleare, infatti, si dovrebbe creare un innesto perfetto, che impedisca al materiale di riscaldarsi e di espandersi. Una centrale nucleare, dunque, non potrebbe mai esplodere come fosse una bomba nucleare, progettata quindi proprio per essere innescata e fatta esplodere.

Paura del nucleare ancora oggi così concreta

Centrale nucleare di Chernobyl (Canva) – Orizzontenergia.it

È un po’ come avere in mano una bomba e un fiammifero, sebbene il principio di innesco sia lo stesso, si hanno due effetti completamente diversi. La Commissione Europea si è espressa a favore dell’energia nucleare come fonte pulita, sebbene l’Europa sia divisa esattamente a metà sull’utilizzo delle centrali nucleari. La crisi energetica degli ultimi anni, però, ha spinto anche diversi paesi dubbiosi, a prendere in considerazione l’utilizzo del nucleare come fonte di energia.

Molti hanno ancora bene in mente lo spettro di Chernobyl, ma la centrale nucleare ucraina era vecchia, presentava delle falle sin dal principio, e godeva di scarsa manutenzione. Insomma, era una cosa a sé. Negli ultimi decenni, sono nati reattori di nuova generazione, molto più sicuri, anche se resta ancora oggi il problema dello smaltimento delle scorie radioattive, create dalla suddivisione degli atomi, e che scatena dibattiti sulla sua sicurezza.

Tra pro e contro: cosa sapere

La città deserta di Pripyat (Canva) – Orizzontenergia.it

Non a caso, qualche tempo fa c’era stato il disastro negli USA, legato al trasporto di materiale radioattivo. Oltre agli aspetti negativi, però, ci sono tanti altri aspetti positivi, come la grande energia che si ricava dal nucleare. Basterebbe una piccola quantità di uranio e un solo reattore per fornire energia a diverse città. Inoltre, le emissioni sono poche, tanto che si può considerare un’energia Green, e i costi di produzione sono bassi, decisamente inferiori a quelli derivanti dalle centrali a combustibili fossili.

La paura legata all’esplosione di una centrale nucleare deriva sicuramente dalla percezione collettiva che si ha dell’incidente di Chernobyl, avvenuto nel 1986, oppure quello legato alla centrale di Fukushima, in Giappone, nel 2011. Si tratta di episodi totalmente diversi, che hanno cambiato il futuro di due luoghi, ma eventi simili sono quasi del tutto impossibili da ripetere.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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