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Animali

I tarta-dogs, cani che fiutano le tartarughe marine per preservarle

Un progetto davvero unico, l’interazione tra specie potrebbe salvare questi splendidi animali

tartarughe marine (foto pixabay)-Orizzontenergia.it

Spesso è solo la fantasia l’unico limite, ed un idea come quella di salvare una specie animale utilizzando i pregi di un’altra, sembra davvero degna di essere sperimentata. Ogni creatura svolge un ruolo particolare nel vasto panorama della biodiversità del nostro pianeta ma, alcuni animali in particolar modo, sembrano aver subito gli anni di abuso incontrollato delle risorse e di inquinamento, tra questi sono un esempio emblematico proprio le tartarughe marine.

La nostra penisola è uno dei luoghi chiave per questi animali che scelgono spesso le nostre spiagge per deporre le loro preziosissime uova, spesso però scovare le tracce di un nido può essere difficilissimo ed è proprio in questo caso che resta ancora più difficile salvaguardare il suo prezioso contenuto, ma il nuovo progetto non poteva essere più promettente di così ed ha già trovato consensi da ogni parte del web.

Cani da salvataggio si, ma per tartarughe marine! Un progetto strabiliante

cane in spiaggia (foto pixabay)-Orizzontenergia.it

Ogni tanto emerge qualche storia in rado si ispirare in particolar modo e quella che sta rapidamente circolando sul web è sicuramente tra queste. In questo caso l’idea è quella di utilizzare l’abilità di una specie animale per aiutare un’altra, una cosa che forse non è mai successa prima d’ora. I cani sono infatti utilizzati dall’uomo per un infinità di compiti importanti spesso proprio di salvataggio, sfruttando la potenza del loro olfatto e l’attitudine alla collaborazione con noi, due qualità che in questo caso faranno comodo anche alle tartarughe marine.

Il progetto ha origine nel Lazio, regione in cui l‘Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) collabora attivamente con Legambiente nell’ambito del progetto Life Turlenest. Questi cani rigorosamente selezionati per le loro doti olfattive e la loro predisposizione al lavoro, sono stati destinati a diventare una risorsa inestimabile nella tutela delle tartarughe Caretta caretta.

L’anno 2023 ha segnato un vero e proprio exploit per la nidificazione di questa specie con oltre 400 nidi che sono stati identificati in tutta Italia, un numero stupefacente se si pensa che l’anno precedente ne sono stati registrati solo 123. Questa moltiplicazione è, in parte, attribuibile all’innalzamento delle temperature che ha reso il Mediterraneo occidentale un luogo privilegiato per la deposizione delle uova delle Caretta caretta. Questo fenomeno ha avuto ripercussioni positive non solo in Italia, ma anche in Francia e in Spagna ma gli italiani hanno preso particolarmente a cuore la questione.

nidiata di tartarughe marine (foto pixabay)-Orizzontenergia.it

La vera sfida a questo punto sarà proprio quella di mettere in sicurezza i nidi, soprattutto in luoghi affollati e non abituati a dover osservare accortezze del genere, proprio qui entreranno in gioco i Tarta-dogs che, già dalla prossima primavera, inizieranno a passeggiare sulle coste laziali scovando i nidi di tartaruga e permettendo ai volontari di proteggerli a dovere dal calpestio o da eventuali eventi atmosferici troppo avversi.

Non vediamo l’ora, quindi, di scoprire davvero quanto valore avrà questo progetto, ma tutti sembrano mostrare piena fiducia e , probabilmente, potremmo scoprire che i modi di queste meravigliose creature sono più di quelli che immaginavamo e potremo assistere a tantissime nuove nascite, una speranza incredibile per il futuro di queste creature in forte rischio di estensione.

Mariano Orlacchio

Mariano Orlacchio nasce a Anzio nel 1990 conseguendo il diploma di maturità scientifica ad indirizzo scientifico tecnologico. Sin da piccolo si appassiona allo sport e alla scrittura. Con gli anni la sua estrema curiosità l’ha portato ad informarsi sempre di più nell’ambito sportivo e nel giornalismo conseguendo il tesserino professionale da pubblicista.

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