Auto elettriche, la Cina limita le esportazioni di grafite: cosa succede ora?

Il mercato delle auto elettriche è in forte espansione, per questo la Cina ha intenzione di limitare le esportazioni di grafite, utilizzata per la realizzazione delle batterie.

Cina impone limiti esportazione grafite
Grafite (Orizzontenergia.it)

Per realizzare le auto elettriche l’industria necessita di alcuni materiali di fondamentale importanza, uno tra tutti il litio. Questo minerale, proprio per via dell’ampio uso che se ne fa nella realizzazione delle batterie che alimentano i veicoli, è considerato uno dei più preziosi al mondo. Ne esistono numerosi giacimenti, da cui viene estratto e poi venduto sul mercato internazionale.

Nella maggior parte dei casi le miniere si trovano in Paesi in via di sviluppo, ad esempio in Brasile (nella cosiddetta Valle della Miseria), in Bolivia (a Salar de Uyuni) o in Africa, ma il giacimento principale è attualmente quello di Thacker Pass, recentemente scovato negli Stati Uniti al confine tra Nevada e Oregon. L’estrazione di litio dal giacimento inizierà a partire dal 2026 e rivoluzionerà gli attuali equilibri internazionali in materia di approvvigionamento.

Import-export di grafite: la Cina impone nuovi limiti

Cina impone limiti esportazione grafite
Auto elettrica in ricarica (Orizzontenergia.it)

Come è facile intuire, infatti, la questione dell’import-export connessa a questo materiale suscita non poche problematiche, sia in merito all’andamento dei mercati che dell’autonomia nazionale di molti Paesi. Similmente a quanto accade col litio, anche l’estrazione e l’import-export di grafite porta con sé numerosi problemi. La grafite è infatti un componente essenziale dell’anodo delle batterie e più in particolare per la realizzazione dei poli delle pile che producono cariche negative.

Proprio al fine di proteggere il mercato interno, dunque, la Cina ha deciso di porre dei limiti sull’esportazione della grafite. E se pensiamo che il Paese asiatico detiene il 90% del prodotto totale raffinato tale decisione assume un peso tutt’altro che trascurabile. Secondo alcuni, infatti, questa decisione potrebbe essere arrivata in seguito alla stretta che l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno imposto sulle importazioni di semiconduttori, componenti e automobili cinesi.

Cina e auto elettriche: il Paese asiatico punta alla supremazia commerciale assoluta

Eppure dalla Cina hanno fatto sapere che la decisione non riguarda alcun Paese in particolare, ma soltanto la necessità di salvaguardare gli interessi nazionali. A tal proposito si è infatti espresso il ministro del commercio cinese, dichiarando: “la mossa serve a garantire la sicurezza e la stabilità della catena di approvvigionamento globale e della catena industriale e a favorire una migliore salvaguardia della sicurezza e degli interessi nazionali“.

Qualunque sia la ragione strategica alla base di questa decisione, è sicuro che abbia suscitato stupore in non pochi vertici. “Questa mossa audace e inaspettata della Cina sulla grafite ci ha colto di sorpresa, arrivando molto prima di quanto chiunque avrebbe potuto prevedere”, ha infatti dichiarato Kien Huynh, Chief Commercial Officer di Alkemy Capital Investments.

La Cina, dunque, si avvia sempre di più sulla strada della supremazia commerciale in tema di auto elettriche. Basti pensare che il giacimento statunitense, che sorge nel cratere vulcanico chiamato McDermitt Caldera, è un progetto di Lithium Nevada LLC, una società interamente controllata da Lithium Americas Corp il cui maggiore azionista è la più grande società mineraria di litio al mondo, la cinese Ganfeng Lithium.