Vitamina D, quanti minuti devi stare al sole in autunno?

La vitamina D assolve a numerose funzioni biologiche e può essere assunta tramite l’alimentazione oppure esponendoci ai raggi solari: quanti minuti ne servono in autunno?

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Prendere il sole (Orizzontenergia.it)

La vitamina D svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della nostra salute: contribuisce infatti a mantenere l’omeostasi (equilibrio interno), coadiuva la crescita delle ossa e lo sviluppo delle cellule. Inoltre è importante per lo svolgimento delle funzioni neurologiche e immunitarie e aiuta a ridurre gli stati infiammatori. È infatti utile alla sintesi di calcio, fosforo e magnesio, che risultano essenziali per il nostro sistema nervoso. Da queste informazioni è facile intuire che una carenza di vitamina D potrebbe avere serie conseguenze sulla nastra salute.

Per conoscere i nostri livelli di vitamina D dobbiamo dunque fare delle analisi del sangue. Nella maggior parte dei casi i risultati cambieranno in base alla stagione, anche a fonte di un’alimentazione invariata: ma come è possibile? Per rispondere a questa domanda dobbiamo partire dal presupposto che la vitamina D si assume solo per il 10% tramite l’alimentazione e che nel restante 90% essa viene sintetizzata dalla nostra pelle tramite l’esposizione ai raggi solari.

Vitamina D più bassa in autunno e in inverno: perché

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Integratore alimentare di omega 3
e vitamina D (Orizzontenergia.it)

Ne consegue che durante i mesi autunnali e invernali i suoi livelli si abbassano. D’estate, infatti, le giornate sono più lunghe, i raggi solari sono più forti e ci esponiamo al sole maggiormente. In autunno e in inverno questi elementi subiscono delle modifiche: non solo le ore di sole diminuiscono ma, nella maggior parte dei casi, siamo anche coperti da indumenti che, oltre a proteggerci dal freddo, schermano anche l’azione del sole sulla pelle.

Per queste ragioni è importante tenere sotto controllo i livelli di vitamina D nel sangue ed eventualmente agire con degli integratori che ne vadano a compensare la carenza oppure modificando la nostra dieta inserendovi alimenti ricchi di vitamina D. Alcuni esempi ne sono il tuorlo d’uovo, pesce, fegato o olio di fegato di merluzzo. Tutti cibi peraltro ricchi di omega 3, acidi grassi essenziali per il mantenimento della nostra salute cardiovascolare.

 Prendere il sole anche quando è freddo: ci serve per la vitamina D

Ma attenzione, perché tutto ciò che si è detto fino a ora non significa che dobbiamo rinunciare del tutto alla sintesi di vitamina D tramite la pelle, basta solo imparare quanti minuti di sole prendere al giorno! Gli esperti consigliano un’esposizione ai raggi solari di almeno 30 minuti al giorno, su viso, collo e braccia e in assenza di protezioni con SPF maggiore di 30. Superato questo lasso di tempo l’applicazione di crema solare diventa fondamentale, poiché bisogna ricordare che i raggi UVA e UVB possono provocare seri danni alla pelle, che vanno dall’invecchiamento precoce al melanoma.

In conclusione si può dire che una diminuzione dei livelli di vitamina D nel sangue durante la stagione fredda è fisiologica ma, con un po’ di fortuna, potremo ritagliarci una mezz’ora di sole al giorno o, in alternativa, imparare a mangiare i giusti alimenti ricchi di vitamina D. Effettuando analisi del sangue e rivolgendoci a un medico, inoltre, potremo conoscere i giusti integratori da usare per aumentare i livelli di questa vitamina.