Calabria, nuova presenza di specie aliene invasive

I parrocchetti dal collare sono stati rinvenuti anche sui monti della Sila. La specie aliena provoca ingenti danni all’agricoltura ed all’ecosistema.

parrocchetto dal collare
Parrocchetto sull’albero – orizzontenergia.it

Quando si affronta il tema delle specie aliene, nella maggior parte dei casi non si sta parlando di extraterrestri, bensì di flora e fauna estranei precedentemente dal territorio. È bene specificarlo per evitare inutili allarmismi. Purtroppo è un fenomeno sempre più diffuso, le cui cause sono rintracciabili nei cambiamenti climatici, ma soprattutto negli spostamenti di merce provocati dal mercato mondiale, che trasporta prodotti alimentari e non in tutti gli angoli del mondo.

Con la conseguenza che le specie vegetali ed animali autoctone possono essere facilmente ‘disturbate’ dalla presenza delle specie aliene. Anche da quelle apparentemente più innocue. I parrocchetti dal collare, ad esempio. Piccoli pappagalli verdi, che in molte case sono presenti in cattività. Cosa c’è di più innocente? Ma è solo apparenza. Le conseguenze sull’equilibrio dell’ecosistema nostrano e sull’agricoltura sono devastanti.

I parrocchetti dal collare continuano a guadagnare territorio nostrano

parrocchetti nel parco Italia
Coppia di parrocchetti – orizzontenergia.it

Finora si sono mostrati in colonie urbane. I parrocchetti dal collare, il cui nome scientifico è Psittacula krameri, sono ampiamente presenti nelle città di Milano, Roma, Napoli, Bologna, Genova, Firenze, Bari, ed altre. Ed ora arriva la notizia che son stati avvistati anche sui monti della Sila, in Calabria. Nello specifico nel paese San Giovanni in Fiore, situato nel cosentino, a circa 1030 metri di altezza. Questo avvistamento è decisamente sorprendente.

Palesa l’ulteriore evidenza di come queste specie di origine tropicale siano in grado di adattarsi al clima nostrano, anche nelle sue varianti più fredde (in questo periodo a 1030 metri di altezza nevica costantemente). Gli esemplari avvistati sono costantemente monitorati.

La pericolosità di questa specie ornitologica parte da due fattori fondamentali: l’assenza pressoché totale di predatori in natura, e l’elevato tasso di riproduzione della specie, che invece minaccia le altre specie autoctone, come passeri ed altri volatili presenti nel territorio urbano. In Italia si conta una popolazione approssimativamente di 9mila esemplari, finora concentrati nell’ambito metropolitano.

I parrocchetti dal collare sono considerati specie molto invasiva dai loro paesi d’origine, specialmente a causa dei danni provocati all’agricoltura. L’ulteriore cambiamento climatico suggerisce che le colonie si stanno spostando in località agricole, dove possono diventare una minaccia alla coltivazione locale. L’allarmismo è alle porte. Tuttavia, degli studi recenti hanno stimato che il livello di interferenza dei parrocchetti dal collare con l’attività agricola è poco incidente. Nonostante ciò, il monitoraggio degli esemplari da poco approdati sui monti calabresi è in continua evoluzione.