“Non firmi il documento di legge sulle eco-proteste”. Le parole di Giovanni Storti a Sergio Mattarella

Le parole di Giovanni Storti al capo di Stato, Sergio Mattarella: “Non firmi il documento di legge sulle eco-proteste”. Il quadro della situazione.

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Giovanni Storti è contro la legge per le eco-proteste (orizzontenergia.it)

Giovanni Storti fa un appello al capo dello Stato, Sergio Mattarella, chiedendogli in un video postato sui social di non firmare il DDL sulle eco-proteste poiché, secondo il noto comico “che figura ci farebbe la Repubblica?” Il video è stato immediatamente repostato da Ultima Generazione, una delle reti di attivisti più note al momento per via degli atti vandalici effettuati come protesta per il cambiamento climatico.

La legge sugli eco-vandali è stata approvata qualche settimana fa alla Camera. Il testo di legge è molto chiaro: è previsto un inasprimento delle sanzioni nei confronti di coloro che provochino danni ai beni paesaggistici e culturali. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe succedere in caso di firma.

Cosa prevede la legge sulle eco-proteste

Come appena accennato, secondo il nuovo disegno di legge sulle eco-proteste, coloro che distruggeranno, disperderanno, deterioreranno o renderanno in parte non fruibili dei beni culturali o paesaggistici, verranno puniti con una sanzione che va dai 20mila ai 60mila euro.

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Cartello per protesta pacifica a favore dell’ambiente (orizzontenergia.it)

I proventi di queste sanzione vengono poi assegnati al Ministero della Cultura per ripristinare i beni paesaggistici o culturali danneggiati dagli atti di vandalismo. Tuttavia, nel caso in cui la multa venga pagata entro 30 giorni dalla notifica la sanzione potrà essere ridotta, a meno che non si sia già avvalsi di questo beneficio negli ultimi 5 anni.

La sanzione, però, non è l’unica nota dolente di questo disegno di legge. Con la modifica di due articoli del codice penale, il 635 ed il 639, ora si rischieranno da 1 a 5 anni di carcere oltre la precedente sanzione, in caso di danni avvenuti in manifestazioni pubbliche. Nel caso in cui, invece, gli atti vandalici vengano effettuati in luoghi culturali chiusi come i musei o le gallerie d’arte, si rischia da 1 a 6 mesi di carcere con una multa che può andare da 300 a 1000 euro.

Che tipo di atti vandalici compiono gli eco-vandali?

Nel mirino del Governo che ha fortemente voluto questo disegno di legge ci sono sicuramente gli attivisti di Ultima Generazione, che negli ultimi tempi si stanno facendo sentire per via dell’aumento del numero di eco-proteste.

Le loro proteste sono considerabili azioni di disobbedienza civile non violenta volte ad attirare l’attenzione dei media e dei politici, per far luce su tutti i danni e le conseguenze causate dal surriscaldamento globale, un questione sempre più delicata per via delle continue azioni dell’uomo.

Parliamo di manifestazioni come blocchi stradali, blitz negli edifici istituzionali, getto di vernice (non sempre lavabile) su alcune tra le più famose opere d’arte  del nostro territorio e persino scioperi della fame.

Molte di queste proteste non causano alcun danno ai beni culturali, come appunto lo sciopero della fame, motivo per cui Giovanni Storti ha pensato di lanciare un messaggio a Mattarella, invitandolo an non firmare il disegno di legge poiché queste proteste devono incitare un invito all’ascolto e non una repressione con punizioni penali.