Gli allevamenti intensivi sono una piaga della nostra società che provoca ingenti danni. Ecco la verità raccapricciante sulle filiere dell’industria alimentare.
L’allevamento degli animali nel corso del tempo purtroppo è cambiato. Siamo cresciuti con l’idea di questi campi con gli animali che pascolavano liberamente godendosi l’appezzamento di terreno camminando e mangiando sano. Una concezione tradizione degli allevamenti che sta svanendo del tutto. Se ab origine in quel contesto suggestivo tutto era dettato dall’armonia, ognuno assolveva ad una funzione: un perfetto ciclo naturale che va a cozzare con la policy di oggi.
Quantità, ancora quantità e profitto è questo il pensiero diffuso in tutto il mondo e gli allevamenti intensivi ne sono una chiara dimostrazione. Un sistema errato non solo sul piano etico ma anche per ciò che concerne la filiera produttiva alimentare, con pesanti ripercussioni anche sulle nostre condizioni di salute.
Allevamenti intensivi, tutta la verità agghiacciante sul fenomeno
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Cosa sono gli allevamenti intensivi? Capannoni dove gli animali vengono letteralmente ammassati e che hanno come solo scopo quello di produrre. Non possono svolgere una vita ordinaria, sono solamente numeri per fare carne. Un’immagina triste e cupa rispetto a quanto si pensava circa la vita sui campi. Questa pratica in realtà produce delle conseguenze ostili e che mettono a dura prova la nostra salute.
- Spreco di risorse idriche: l’inquinamento in primis da allevamenti intensivi è più attuale che mai, un chilogrammo di carne per 3.000 litri di acqua, uno spreco immane;
- Contaminazione: la tanta acqua impiegata per smaltire le deiezioni fa sì che le riserve idriche vengano contaminate dai liquami degli animali;
- Le acque prodotte dall’allevamento intensivo va da sé che si presentano inquinanti: antibiotici, ormoni, metalli pesanti sono solo alcune delle sostanze che vi si possono trovare all’interno. Una situazione che ancora oggi sta presentando non poche difficoltà circa la soluzione ed il fatto drammatico di numerose specie vegetali ed animali trovate morte nei bacini idrografici fa comprendere come il problema sia più attuale che mai.
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Inquinamento idrico, nei modi già visti sopra, piogge acide, eccessiva acidità del suolo e delle acque, sono solo alcune delle conseguenze derivanti dal dispendio di liquami nell’ambiente. Sarebbe opportuno fare un’inversione di marcia e tornare al punto di partenza. Darebbe sicuramente molte più soddisfazioni.