Il decreto Salvamare diventa legge. Il Mediterraneo tira un respiro di sollievo

Finalmente il decreto Salvamare diventa legge, una piccola grande vittoria per il nostro Mediterraneo: preservare la salute delle acque ora si può.

Inquinamento mare legge
Acque inquinate da rifiuti (Pixabay)

Finalmente il decreto Salvamare diventa legge, una piccola grande vittoria per il nostro Mediterraneo: preservare la salute delle acque ora si può. Sergio Costa, l’ex Ministro Transizione Ecologica, annuncia entusiasta la conferma di questa legge, chiesta a gran voce dall’estate del 2018.  Ora, dopo quattro lunghi anni, la tutela delle acque marine è di tutti.

Significa che non è più illegale rimuovere i rifiuti dai mari, dai fiumi e dai laghi, e tutti i pescatori in alto mare, o i cittadini sulle coste, possono dare una mano. Si tratta di un netto passo avanti che coinvolge e chiama in causa tutti quanti. Tutti insieme, uniti nella lotta contro l’inquinamento. E pensare che, prima, chi ripuliva coste e mari veniva multato.

Vittoria per il Mediterraneo grazie al decreto Salvamare

Legge tutela Mediterraneo
Rifiuti plastica in mare (Pixabay)

A partire da questo momento, tutti i cittadini sono chiamati in causa, ma non solo. Saranno possibili campagne di sensibilizzazione e di informazione per la tutela dei mari. Sarà possibile partecipare attivamente nella rimozione dei rifiuti sulle spiagge, agendo con l’aiuto dello Stato e senza alcun impedimento. Inoltre, ora l’Educazione Ambientale entra nelle scuole, ed è una cosa fondamentale per crescere ed educare tutti i più giovani.

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Vivere il mare in modo consapevole è di fondamentale importanza, ma prima occorre informare. Non a caso, insieme alla nuova legge, si impone a tutte le scuola la raccolta differenziata. L’aiuto e la comprensione di tutti gli studenti è importante per il futuro dell’ambiente. E ancora, grazie alla legge Salvamare, ogni azione di tutela e di riqualifica avverrà sotto la supervisione degli enti predisposti. La Valutazione di Impatto Ambientale Nazionale vigilerà su ogni azione.

E pensare che, fino a poco tempo fa, i rifiuti raccolti in mare erano considerati “speciali”, e dovevano subire un processo di raccolta complesso. Chi si imbatteva in questi rifiuti, non poteva fare altro che segnalarli, lasciandoli lì, sperando nella loro raccolta da parte degli Enti predisposti. Ora, invece, il processo è più snello, i pescatori che si imbattono nei rifiuti possono tranquillamente raccoglierli e portarli al porto, dove saranno smaltiti correttamente.

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Il procedimento burocratico si snellisce, velocizzando le operazioni, addirittura i pescherecci riceveranno un certificato ambientale. Il WWF ricorda che il 95% dei rifiuti raccolti in mare è formato da plastica, materiale che non solo inquina ma uccide, facendo una strage di animali, i quali divorano le microplastiche e soffocano. Inoltre, tanti altri animali finiscono intrappolati nei sacchetti di plastica. Finalmente, una buona legge per la salvaguardia dei nostri mari.