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Sulle Alpi non c’è più neve ma fiori. Le conseguenze del cambiamento climatico

Le conseguenze del cambiamento climatico trasformano le nostre montane, sulle Alpi, al posto della neve sono spuntati i fiori.

Catena montuosa (Pixabay)

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Le conseguenze del cambiamento climatico trasformano le nostre montane, sulle Alpi, al posto della neve sono spuntati i fiori. Ovviamente, ciò non è un buona notizia. La neve sta sparendo dalle cime e anche molto rapidamente. Ogni anno ne perdiamo sempre di più, e gli inverni sono sempre più tiepidi che non si riesce a formare di nuova.

Il risultato è che le Alpi offrono un paesaggio trasformato. Pochi giorni fa, infatti, il team della Società Metereologica Italiana e dell’Ente Parco Nazionale del Gran Paradiso ha esaminato il territorio alpino. Con l’affiancamento dell’IREN Energia, sono stati condotti rilievi sullo spessore e sulla densità del manto nevoso. Negli ultimi 30 anni, il ghiacciaio di Ciardoney si è paurosamente ridotto.

Neve sciolta sulle Alpe, colpa del cambiamento climatico

Cima della montagna (Pixabay)

La causa è delle diminuzione delle precipitazioni e delle temperature sempre più elevate. Nelle zone più alte della montagna, superati i 3 mila metri, lo spessore nevoso è di circa 160 cm, contro i 400 cm normali per la stagione. Quasi un terzo di quello che dovrebbe essere normalmente. Le ondate di caldo anomalo che si sono abbattute su tutta l’Europa, ma anche nel resto del mondo, nelle ultime settimane, hanno inciso sulla tenuta della neve.

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Il team di ricercatori, che il 1 giugno ha esplorato la montagna, fa notare che al posto della neve ci sono fiori. Una cosa ovviamente anomala. Tutto questo significa che ci sarà poca acqua per tutta la stagione calda. Ogni anno è sempre peggio, la siccità incomincia sempre prima. L’esposizione del terreno, privo di neve e ghiaccio, che a queste quote, di norma, avviene a metà luglio, quest’anno si anticipa di un mese.

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Un problema enorme perché, proseguendo così, anche in caso di temperature estive non troppo elevate, ci sarebbero perdite di massa enormi. Tale trasformazione del territorio dovrebbe far riflettere tutti quanti sulle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici. Proseguendo su questa via, ben presto subiremo gravissimi danni e dovremo combattere profonde crisi ambientali. Neve e ghiacci sono fonti preziose per la sopravvivenza della vita, se non si inverte la rotta pagheremo tutti un prezzo altissimo.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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