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Ananas insostenibile: dietro la sua produzione c’è sfruttamento di lavoratori e risorse

Ananas insostenibile: scopiamo subito cosa si nasconde dietro la produzione di questo frutto. Incredibile scoperta, lo sfruttamento di risorse e lavoratori

Coltivazione ananas (Foto di Scott Webb da Pixabay)

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L’ananas, come tutti sappiamo bene, è una pianta che trova le sue origini nel Sud America, ed in modo particolare tra il Brasile ed il Paraguay. Questo frutto è molto utilizzato in tutto il mondo, in quanto famosissime sono le pochissime calorie che contiene, nonostante i valori nutrizionali importanti e le proprietà davvero ottime per il nostro organismo e talvolta utili anche per la nostra salute. Tuttavia, dietro la produzione di questo fantastico frutto si nascondono scenari davvero terrificanti. L’ananas risulterebbe pertanto essere un prodotto totalmente insostenibile, in quanto dietro la sua produzione ci sarebbe lo sfruttamento di risorse e di lavoratori. Ma scopriamo subito tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

Ananas insostenibile: cosa c’è dietro la sua produzione

Ananas a fette (Foto di Security da Pixabay)

Come abbiamo già detto poco fa, l’ananas è un frutto utilizzato e consumato in tutto il mondo. In cucina ed anche molto richiesto dagli sportivi o dalle persone che osservano un regime alimentare sano e che hanno come obiettivo il dimagrimento. Sappiamo benissimo, infatti, che l’ananas è un fantastico brucia grassi assolutamente naturale. E non solo. In effetti, questo frutto vanta tantissime proprietà che sono estremamente benefiche per il nostro organismo. Ma tutto questo può bastare a giustificare la produzione?

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Conosciamo tutti, insomma, i benefici associati a questo frutto, ma quello che moltissime persone ignorano è quello che si nasconde dietro la sua produzione. In questo articolo, infatti, più che soffermarci sulle proprietà benefiche, ormai note ed indiscutibili dell’ananas, ci occuperemo proprio di capire quello che si cela dietro alla sua produzione. La scoperta ha lasciato davvero tutti senza parole! L’ananas è insostenibile, ed occorre ricordare che, quando parliamo di insostenibilità non ci riferiamo solamente a quel che riguarda l’impatto sull’ambiente. L’insostenibilità di questo prodotto, infatti, va ben oltre quelli che sono i problemi legati all’ambiente ed all’ecosistema.

Ananas: una produzione dannosa anno dopo anno

Non tutti sanno che, le condizioni di lavoro ed i relativi ritmi, a cui sono sottoposti i braccianti che si occupano della raccolta di questo frutto, risultano essere davvero disumane. Per questo motivo, quando parliamo di ecosostenibilità, non possiamo non tenere in considerazione il modo in cui un certo prodotto è stato realizzato. Il commercio di questo prodotto è riservato solo a poche grandi multinazionali, le quali corrispondono ai braccianti ed ai contadini solo il 4% dei guadagni della produzione.

Le richieste per questo frutto, sono comunque, costantemente in aumento e questo dato incide tantissimo, in modo negativo sulla produzione, in quanto gli agricoltori sono costretti a produrre sempre di più, anche se i prezzi continuano ad avere un calo vertiginoso. Tutto questo si traduce, inevitabilmente, con una produzione basata su pesticidi, per permettere un raccolto veloce e proficuo e un sovraccarico di lavoro per i braccianti, costretti già a lavorare più del dovuto. Inoltre, con l’utilizzo di alcuni prodotti i danni si estendono ovviamente anche all’ambiente. Insomma tutto questo innesca un meccanismo che crea solo situazioni dannose, sia per l’uomo che per l’ecosistema.

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Sebbene oramai siamo abituati al consumo frequente di frutta e di prodotti in generale, la cui produzione è molto lontana da noi, occorre ricordare che questo non rappresenta un fattore benefico né per noi né tantomeno per il nostro ecosistema. Ottimo sarebbe consumare la frutta e la verdura che la nostra terra ci offre e preferire soprattutto quella a chilometri zero.

 

Carla Carro

Scrivo da quando avevo 5 anni... e non ho più smesso. Laurea triennale presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi di Roma in Scienze e tecniche psicologiche, laureanda in Psicologia clinica presso lo stesso ateneo. Appassionata di giornalismo di inchiesta, musica e curiosità, scrivere è una vera e propria necessità.

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