Batteria ad acqua, il progetto ha preso vita: funziona a meraviglia

Batteria ad acqua: la nuova centrale idroelettrica finalmente è operativa in Svizzera e produce energia pulita. Vediamo di cosa si tratta

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Lago artificiale di Emosson (foto da Facebook)

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La batteria ad acqua è la novità tecnologica green inaugurata in Svizzera, nel cantone Vallese. Il principio su cui si basa è quello di una normale centrale idroelettrica con la particolarità di trovarsi tra le Alpi. Progettata e realizzata dalla società elvetica Nant de Drance a 600 metri sotto terra.

Ci sono voluti 14 anni per la sua realizzazione tutti necessari per superare le difficoltà di ingegneria e di logistica. La sua collocazione tra i bacini artificiali svizzeri di Emosson e Vieux Emosson non è stata semplice ma ne è valsa la pena. Ora sarà possibile produrre parte della necessaria energia elettrica elvetica ed europea e il momento non poteva essere più opportuno di questo.

Batteria ad acqua: vediamo cos’è e come funziona

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Centrale Nant de Drance (foto da Facebook)

La centrale Nant de Drance, con la sua batteria ad acqua, sfrutta i diversi livelli dei due bacini artificiali presenti sulle Alpi. Dal livello più alto l’acqua passa al livello inferiore attraverso delle turbine tradizionali. Poi nel momento in cui la capacità di energia elettrica è colma alcune pompe idrauliche riportano la stessa acqua al livello superiore pronta per il prossimo ciclo.

La capacità di cui parliamo è pari a 900 MegaWatt, risultato del lavoro di ben sei turbine, in grado di fornire energia elettrica a 900mila case. Ma non finisce qui perché vi è anche una capacità di stoccaggio pari a 20 milioni di kWh. La Svizzera sarà dunque in grado di fornire un impulso decisivo alla transizione energetica europea con questo nuovo impianto tra le montagne.

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La batteria è ecologica e sfrutta la stessa acqua sempre ad ogni ciclo fornendo la preziosa possibilità di capacità di stoccaggio di enormi quantità di elettricità. Elemento cruciale, in particolare in questo periodo di fabbisogno crescente di energie alternative.

La transizione energetica in atto in tutta Europa è proprio basata sulle energie rinnovabili in sostituzione progressiva di quelle fossili. Ed energie come l’eolico o il solare rimangono troppo volatili. Questa tecnologia al contrario ci regala la garanzia indispensabile di immagazzinare elettricità per i periodi di magra e mantenere le reti stabili.

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Altra caratteristica fondamentale dell’impianto svizzero è la flessibilità. La centrale è in grado di invertire il senso di rotazione delle turbine e passare dalla produzione di elettricità all’accumulo in circa 10 minuti. Tempi di reazione essenziali per adattare produzione e consumo ai bisogni della rete elettrica.

I numeri sono impressionanti e decisamente sovrabbondanti per il fabbisogno elettrico elvetico. E questa è la buona notizia per tutta l’Europa. E la posizione strategica della Svizzera nel cuore dell’Europa diventa determinante per ogni direzione di passaggio di flussi di energia elettrica e non. Il contributo fornirà la necessaria integrazione all’irregolarità della rete elettrica europea.