Acqua color ruggine: lido di Venezia sotto esame, nessuno fa il bagno

Il lido di Venezia genera un polverone fra i bagnanti. La notizia arriva sino all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto. Vediamo di che si tratta.

Lido Venenzia bagnante
Bagnante (Foto di Ofoto Ray da Pixabay)

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Il lido di Venezia è inavvicinabile. Chi dice che l’acqua sia gialla, chi marrone, la cosa certa è che l’acqua del lido non invita di certo i bagnanti.

Numerose segnalazioni sono arrivate all’Arpav, l’agenzia per la protezione ambientale del Veneto, e alla cronaca locale e non. L’Arpav si è finalmente pronunciata, vediamo cos’è successo.

Acqua color ruggine, cos’è successo al lido di Venezia? Risponde l’Arpav

Lido Venezia alghe
Alghe (Foto di Ronile da Pixabay)

L’Arpav, ricoperta di segnalazioni, finalmente si pronuncia. L’acqua del lido di Venezia rientra nei limiti qualitativi per la balneazione, dunque, pericolo scampato. Ma la risposta non soddisfa i bagnanti: perchè il colore lascia così a desiderare? L’Arpav ha condotto un esame sulle acque ed ha riscontrato la presenza della microalga fibrocapsa japonica.

Quest’alga dal nome minaccioso è in realtà innocua per l’uomo e da tempo dimostra di trovarsi bene lungo le coste adriatiche, dalla Romagna fino alle Marche. Sue tracce sono state rinvenute anche in Sicilia e Toscana. Questo è stato il contenuto del comunicato dell’Arpav del 3 agosto.

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La colorazione del mare sarebbe dunque dovuta alla presenza dell’alga che è, sì, innocua, ma di sicuro mal moluta dai bagnanti che di immergersi nelle acque color ruggine proprio non vogliono saperne. E’ dalla fine di luglio che si registrano segnalazioni simili anche da altre spiagge.

La Capitaneria di porto di Cesenatico il 17 luglio ha ugualmente segnalato la presenza di una massa marrone nel mare trasportata dalla marea. A favorire lo sviluppo massiccio di ques’alga, da sempre presente nelle acque del Mediterraneo e non, sono stati chiaramente gli anomali fattori climatici.

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Quest’alga appartenente alla famiglia delle Raphydophyceae si trova particolarmente a suo agio nelle acque a temperature comprese fra i 25 e i 27 C°. La sua presenza intorbidisce le acque rendendole marroni e anche rosse. A mezzogiorno la colorazione delle acque si fa più intensa. Il fenomeno non deve preoccupare, prepariamoci invece a convivere con questa innocua microalga.