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Fotovoltaico versatile, celle solari organiche a basso costo per il massimo della resa

Nel campo del fotovoltaico è stato raggiunto un nuovo e rivoluzionario passo: pannelli a basso costo dall’altissimo rendimento

Pannelli fotovoltaici (Foto di PublicDomainPictures da Pixabay)

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Il futuro è nel fotovoltaico. Si tratta del miglior modo per sfruttare i raggi del sole per produrre energia solare senza inquinare. Una soluzione che porta un notevole vantaggio anche in bolletta. Certo l’installazione e l’acquisto dei pannelli solari hanno un costo importante che verrà ammortizzato con il tempo. Ma in un futuro non così lontano questa tecnologia potrebbe avere un prezzo più abbordabile grazie all’innovazione.

Fotovoltaico a basso costo, ecco come

Celle di un pannello fotovoltaico (Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay)

Questo processo infatti potrebbe subire una vera e propria rivoluzione grazie a un gruppo di ricerca del Gwangju Institute of Science and Technology della Corea del Sud. Questi infatti hanno realizzato celle solari organiche non solo dalle basse dimensioni, ma anche a basso costo. E come se non bastasse sono anche flessibili e molto efficienti. Per ora si tratta solo di un prototipo, ma le premesse sono molto incoraggianti.

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E’ bene però sottolineare, però, che gli elettrodi di questo tipi utilizzano ossido di indio-stagno (ITO). Ovvero un materiale ancora troppo costoso e fragile per lo sviluppo di pannelli solari di ampie dimensioni. E proprio per questo motivo i ricercatori ora sono attivi nello sviluppare elettrodi utilizzando l’ossido di zinco (ZnO). Ovvero un materiale che può ridurre i costi di produzione per pannelli capaci di riempire grandi aree.

I ricercatori dell‘Ateno sudcoreano al momento hanno provato l’efficienza dell’ossido spruzzato e uno strato di nanoparticelle dello stesso composto chimico che è stato ottenuto grazie a una tecnica particolare capace di generare un doppio strato uniforme su un elettrodo a film d’argento ultrasottile. Il risultato? Un’efficienza pari al 7,67% per un’area del modulo di 528 cm2. Un risultato che ha superato le aspettative. 

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Uno dei coautori della ricerca, Yang-Soo Lee, ha poi commentato che questo metodo avrà effetti commerciali come l’integrazione nella costruzioni di pareti e finestre per edifici autosufficienti. Sottolineando, poi che “la superiorità delle celle solari organiche su vasta area in termini di potenziale commerciale ed efficienza può inaugurare una nuova era della produzione di energia e aiutarci nella lotta al cambiamento climatico“.

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