Il gas ha raggiunto costi alti per molte famiglie. Ma contro il caro bollette esistono molte alternative. Ecco quali sono
![alternative al gas per scaldarci](https://www.orizzontenergia.it/wp-content/uploads/2022/08/Contatore-del-gas-2.jpg)
PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM
In questo mese il prezzo del gas ha subito un’incredibile aumento (300 euro a Megawattora sulla Piazza di Amsterdam) che si riflette sulle bollette dei cittadini, soprattutto ora che l’autunno è alle porte e le temperature sono destinate, poi, a scendere. E per questo motivo in molti stanno valutando le alternative come le stufe a pellet o a legna.
Ma pure queste due sono vittime degli aumenti: la spesa al quintale del legno, lo scorso anno, era tra i 10 e i 12 euro, mentre ora si aggira tra i 18 e i 20 euro. Peggio ancora per il pellet visto che i sacchi, da 15 kg, sono passati dai 5 euro fino ai 14 euro al chilo. Quindi cosa si può utilizzare come alternativa al gas?
Cosa usare al posto del gas
![alternative economiche all'uso del gas](https://www.orizzontenergia.it/wp-content/uploads/2022/08/Termosifone.jpg)
Non mancano le alternative al posto del gas per scaldare casa. La prima è la caldaia elettrica. Questa utilizza le resistenze elettriche per scaldare l’acqua. Questa però non è molto consigliata sia per il costo della componente elettrica, sia perché il consumo è il triplo rispetto a quella a metano e il quadruplo rispetto alla pompa di calore.
Volendo si può pensare all’installazione di una caldaia a biomassa. Ovvero un sistema a combustibile considerato come fonte rinnovabile. Questa garantisce un risparmio rispetto al riscaldamento a metano. Con biomassa, oltre a legna e pellet, si comprendono scarti agricoli e gusci di frutta secca. Dunque sostanze organiche solide di provenienza non fossile. L’unico limite è rappresentato dalle operazioni di acquisto, stoccaggio e caricamento del materiale.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Cascate in pieno centro, potete trovarle qui: sono magnifiche
Un’altra alternativa potrebbe essere la caldaia elettrica a dissociazione ionica. Si tratta di una tecnologia relativamente recente. Grazie a un sistema si scalda un liquido tecnico che, grazie al movimento di ioni, scambia il calore generato con il circuito del riscaldamento casalingo. I consumi però sono abbastanza alti: per ogni kWh elettrico utilizzato vengono prodotti 2kWh termici. I vantaggi però è l’assenza di umidità esterna e della canna fumaria, ma soprattutto la possibilità di raggiungere temperature altissime senza rovinare l’impianto. Altro metodo per scaldare è il riscaldamento elettrico a pavimento. Non mancano però gli inconvenienti paria quelli della caldaia elettrica o del boiler elettrico: su tutti consumi e l’impossibilità di produrre acqua calda per uso sanitario.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Il deserto di Atacama rifiorisce dopo 2 anni: spettacolo da non perdere
Capitolo a parte le pompe di calore. Si tratta di un sistema che preleva energia termica dall’esterno per riutilizzarla nel circuito di riscaldamento casalingo. Al momento ne esistono tre, tutte reversibili: aria-acqua, aria-aria e infine geotermica. I costi di questa sono inferiori di circa il 30% rispetto a una caldaia a condensazione. E’ importante non utilizzarle a temperature troppo elevate, perché altrimenti si rischia di incorrere in gravi e cari danni. Infine l’ultima alternativa è il riscaldamento con tecnologia radiante i cui consumi sono inferiori rispetto alla serpentina a resistenza elettrica. I pannelli vengono posizionati sulle pareti o sul soffitto. Questi però non scaldano l’aria, ma le superfici opposte. Il problema però è il costo mediamente più alto rispetto a metano, biomassa e pompa di calore