Batteria 100% green: il prototipo creato dalla startup GES

Lo smaltimento delle batterie è sempre stata una questione spinosa, finalmente una startup italiana ha pensato in green

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Batterie scariche (Foto di Willfried Wende-Pixabay)

Risale al 1799 la prima batteria. Quando, nella sua residenza, Alessandro Volta costruisce il primo prototipo di quella che diventerà la batteria elettrica moderna. La pila di Volta fu il primo generatore statico di energia elettrica mai realizzato prima.

Oggi la sfida nel settore è quella di inventare una pila che dia energia, ma che sia anche reciclabile e biodegradabile. Infatti, le estrazioni  dei materiali necessari all’accumulo energetico, e il conseguente smaltimento, sono operazioni ad alto impatto ambientale.

Grazie ad una strtup italiana, si è fatto un passo importante per combattere la crisi energetica

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Energia alternativa (Foto di Steve Buissinne-Pixabay)

 Le batterie sono sempre più utilizzate per ogni tipo di oggetto. Ne vengono acquistate di ogni marca e genere e questo naturalmente crea anche la problematica dello smaltimento. La creazione di un’alternativa ecologica è davvero una bellissima notizia.

In Italia nasce nel 2015 una società, la GES (green energy storage), che ha l’intento di ovviare ai problemi ecologici causati dall’approvvigionamento dei materiali necessari per produrre le batterie. Essi infatti vengono estratti  e lavorati attraverso procedimenti che  hanno ricadute nocive per l’ambiente.

Si tratta inoltre di terre rare (termine con il quale si intendono 17 elementi chimici della tavola periodica), che appartengono a Paesi dai quali l’Europa tenta di affrancarsi. Il fondatore della GES è Salvatore Pinto, un ingegnere elettronico che ha seguito molti progetti importanti in Italia. Si è dedicato a questa iniziativa trasformandosi anche in imprenditore.

La batteria di cui parla è altamente performante, trattandosi di quindicimila cicli di ricarica. La tecnologia di questa batteria si basa su materie chimiche che sono completamente disponibili in Italia, sono brevettate, ecologiche, atossiche e riciclabili. Essendoci il segreto industriale non possiamo saperne di più, ma possiamo avere delucidazioni sul funzionamento.

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L’accumulatore utilizza una sola chimica quando è collegato ad una fonte di energia producendo idrogeno, da utilizzare in fase di scarica. Potenza ed energia sono alloggiate in  luoghi separati comportando, così, meno rischi di esplosione rispetto alla batteria al litio.

Il punto di partenza per la R&D (research and development ) della società è il brevetto sviluppato all’università di  Harvard,  in un percorso di ricerca di sette anni. L’intento e la sfida di Pinto è quello di immettersi sul mercato rapidamente.

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Entro la fine dell’anno si avrà la forma pre commerciale di questa tecnologia ed entro due anni sarà in pieno sviluppo commerciale (in anticipo di due anni rispetto alla richiesta europea). Inoltre, la GES utilizzerà un procedimento industriale ispirato alla lean production della coca cola, la quale invia le bevande ad imbottigliatori locali, inviando la chimica, gli elettrodi e le membrane creati in Italia  ad aziende che assembleranno la batteria in loco.

Questa tecnologia per le batterie, più sicura, economica e green è un grande passo avanti nell’ambito dello sviluppo e della ricerca nella salvaguardia dell’ambiente. Una conquista italiana che speriamo di poter utilizzare presto in sostituzione di ciò che, ad oggi, danneggia fortemente l’ambiente.