Allevamenti+intensivi%2C+presto+si+voter%C3%A0+sulla+questione
orizzontenergiait
/2022/09/19/allevamenti-intensivi-presto-votera-sulla-questione/amp/
Green

Allevamenti intensivi, presto si voterà sulla questione

Quella degli allevamenti intensivi è una prassi oggetto di polemica da molto tempo ormai, ma mai abbandonata. Il 25 settembre si potrà finalmente votare contro o a favore dello sterminio programmato.

Allevamento intensivo – Pic by Pinterest

PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM

Con l’autunno a cadere non sono solo le foglie, il tentativo della politica è quello di lasciare al suolo l’obsoleta pratica industriale (o tortura) degli allevamenti intensivi.

Ma è davvero così? Saranno i cittadini a votare a favorevolmente, o meno, la tutela sancita costituzionalmente degli animali da reddito. Facciamo il punto.

Allevamenti intensivi: una disputa annosa che aspira all’abbandono delle pratiche intensive di eliminazione animale

Pollame in allevamento intensivo – Pic by Pinterest

Tutto questo parlare di allevamenti intensivi fa tornare a mente quello che nella Germania nazista di metà 900 suonava come “la soluzione finale” del dittatore forse più noto della storia: Adolf Hitler. Eppure siamo in Svizzera, paese fortunato verrebbe da dire, dal momento che i cittadini sono chiamati al voto per esprimere il loro assenso o dissenso in materia.

La pratica degli allevamenti intensivi è la più diffusa su scala globale, è quel meccanismo che consente la produzione e ditribuzioni su scala globale di generi animali. Perchè “intensivi”? Perchè, appunto, questi allevamenti mirano ad intensificare la produzione di bestiame e di prodotti di derivazione animale, come latte e uova, ad esempio.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Frigo ecologico senza corrente: scopri come funziona sotto terra

L’iniziativa vuole che la tutela della dignitià dell’animale, in quanto essere vivente, sia sancita dalla Costituzione, quantomeno su suolo svizzero. L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria richiede espressamente la regolamentizzazione di norme contrarie alla detenzione animale a scopo agricolo.

L’allevamento in forma intensiva di fatto prevede il confinamento di più animali della stessa specie sotto un unico tetto, di solito un capannone industriale, dove a causa della densità numerica non vengono garantite le norme basilari d’igiene (come lo smaltimento delle deiezioni) e neppure la metratura di terreno scoperto che andrebbe garantita ad un animale per vivere e respirare.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Mosaici al posto delle buche, l’artista da un tocco magico alla città

Spesso gli allevamenti diventano focolai di malattie ed infezioni anche a causa degli esemplari che muoiono durante la permanenza. La performatività produttiva richiesta agli animali rende spesso necessario il ricorso ad elementi chimico-farmaceutici per l’alimentazione del bestiame di modo da incrementarne la resistenza allo stress e favorirne il benessere artificiale.

Una delle abitudini in questi campi è solitamente quella di impedire agli animali di andare a dormire lasciando accese le luci dei capannoni di modo da costringerli a continuare con le attività diurne. Al di là del giusto e dello sbagliato, c’è sicuramente da riconoscere che una simile pratica d’allevamento di naturale e rispettoso ha ben poco. Mentre l’Italia il 25 settembre voterà per le elezioni governative, la Svizzera potrà scrivere finalmente la parola fine sulla storia di un tema così controverso.

Pubblicato da