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Marchio Patagonia, ceduto per salvare l’ambiente: le ultime news sulla faccenda

Dalla fondazione 1% del 2002 ad oggi, le scelte del patron di Patagonia hanno un denominativo comune: la salvaguardia della natura

Patagonia brand abbigliamento sportivo (Pinterest)

Yvon Chouinard, classe 1938, americano di nascita, fin dal primo giorno di apertura della sua azienda, ha avuto sempre come scopo la salvaguardia della natura. La sua prima invenzione è stata, infatti, da esperto e appassionato di arrampicata, il chiodo che non rovina la roccia.

Nel 1960 fonda la Chouinard Equipment, Ltd, e le sue idee non cambiano, ma progrediscono. Arrichisce la produzione con altri prodotti rispettosi della natura e incoraggia gli sportivi a fare altrettanto.

Ancora una volta la scelta di Yvon Chouinard è coerente con se stesso

Marchio di abbigliamento sportivo (Pinterest)

La stessa sensibilità che Yvon Chouinard mostra nei confronti della natura, la mostra anche verso i propri dipendenti. Nel 2002, anno con la fondazione di 1% for the planet, insieme a Craig Mathews, dichiara:

“Tutti i dipendenti hanno bisogno di orari flessibili per poter andare a fare surf quando ci sono le onde giuste o a sciare quando c’è la neve, o poter stare a casa ad accudire un bambino con l’influenza”.

Ne “La filosofia di un imprenditore ribelle“, il suo libro pubblicato nel 2005, spiega che lo scopo di 1%, è quello di contribuire a finanziare associazioni ambientaliste, perchè insieme possano essere più efficaci nel risolvere alcuni problemi legatti all’ambiente.

In questo periodo, ha deciso, insieme alla famiglia, di trasferire la sua azienda di abbigliamento creata nel 1973, ad un’organizzazione non a scopo di lucro. Il valore dell’operazione è di 3 miliardi di dollari, e i profitti saranno destinati ad arginare i cambiamenti climatici in atto in questo periodo.

La sua idea di imprenditorialità è sempre stata controcorrente. Ricordiamo la sua pubblicità su un’intera pagina del New York Times in cui si leggeva: “Non comprare questa giacca”, nel tentativo di scoraggiare acquisti esagerati nel giorno del black friday.

Negli ultimi anni, la compagnia è diventata più attiva anche a livello politico, tanto che ha intentato una causa nei confronti dell’amministrazione Trump per proteggere il monumento nazionale di Bear Ears.

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Un personaggio sicuramente sui generis, che non incontra l’idea che in di solito si ha dei miliardari. Conduce la sua vita in modo estremamente semplice, e, soprattutto, sempre a contatto con la natura, tra arrampicate e surf.

Oggi, la famiglia Chouinard, non è più la proprietaria dell’azienda. Il 2% delle azioni è entrato a far parte di una nuova società che si chiama Patagonia Purpose Trust. Il restante 98%, è stato donato a un’organizzazione no-profit appena costituita e chiamata Holdfast Collective. Quest’ultima riceverà tutti i profitti che verranno utilizzati per arginare i cambiamenti climatici in atto.

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E’ senz’altro una delle famiglie che più ha donato in termini monetari, per la salvaguardia dell’ambiente. Altri 50 milioni di dollari sono stati dati a un trust collettivo, e prevedono di donarne altri 100, sempre per l’ambiente.

Dopo queste operazioni, Mr. Chouinared ha dichiarato:

“Mi sento un grande sollievo ad aver messo un po’ d’ordine nella mia vita. Per noi questa era la soluzione ideale”.

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