Falangio, conosciuta anche come la pianta del ragno: come curarla

Falangio, anche conosciuta con il nome di pianta ragno o nastrino, vediamo come curarla e perchè è bene tenerla in casa

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Pianta Falangio (Foto di Shanice Rodriguez-Pixabay)

La pianta falangio, appartiene alla Famiglia delle Asparagaceae. E’ un sempreverde originario della zona subsahariana del continente africano. Conosciuta anche con il nome di pianta ragno o nastrino, probabilmente per la forma delle foglie e per il fatto che crescono cadenti.

E’ resistente ed è semplice da mantenere bella e rigogliosa. Come sempre, sono sufficienti pochi accorgimenti, perchè mantenga il suo particolare portamento e continui a continui a tenere pulita l’aria della nostra casa.

Curare il falangio: bastano poche e semplici regole

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Pianta nastrino (Foto di Denise Husted-Pixabay)

Si, la pianta ragno, ha la capacità di pulire l’aria dell’ ambiente in cui viviamo, dal monossido di carbonio e dallo xilene. La sua azione depurante, è stata oggetto di studio da parte della Nasa qualche anno fà. Confermati poi anche dalle ricerche della State University di New York.

Lo xilene, in particolare, è un composto chimico utilizzato durante la lavorazione di molti materiali, quali il cuoio, le gomme e le vernici. E’ una sostanza particolarmente tossica, per noi che la respiriamo, e può essere presente nelle nostre case, anche se, per fortuna, in piccole quantità.

Le ricerche hanno dimostrato che il falangio è in grado di ripulire l’aria e di rimuovere dagli ambienti, quelle sostanze che possono risultare, con il tempo, molto dannose al nostro organismo, ed è una delle piante che svolgono questa azione in modo efficace. Gli studi condotti , hanno confermato tale efficacia.

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Se decidiamo di coltivare la pianta ragno, dobbiamo avere cura, prima di tutto, di non esporla alla luce diretta del sole, il quale potrebbe danneggiare le punte delle foglie. Ama i posti in cui le temperature sono più fresche.

E’ importante, annaffiarla ogni giorno, ma con una piccola quantità di acqua. Il terreno dovrà essere umido, non fradicio. Meglio concimarla regolarmente con del fertilizzante naturale e specifico, almeno una volta al mese.

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Fondamentale è la pulizia, togliere, cioè, le foglie secche ogni volta che se ne presentano. Quest’azione, permetterà alla pianta nastrino di ricevere l’aria e la luce di cui necessita. Nel momento in cui vedremo che il falangio è cresciuto, provvederemo a metterla a dimora in un vaso più grande, per permettere alle radici di avere lo spazio di cui necessitano.

Potrebbe soffrire per la presenza di acari, ai quali, in effetti va soggetta. In questo caso è sufficiente spruzzare dell’olio di Neem almeno una volta alla settimana, fino a quando non vedremo che non ve ne siano più. Se vogliamo moltiplicarla, la tecnica della talea è perfetta.