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Giardinaggio

Olivo, come lo poti a settembre? Non puoi sbagliare, ne va del tuo raccolto

La potatura dell’olivo si effettua tra agosto e settembre, un processo necessario per non compromettere il raccolto: gli errori da evitare.

Olive mature (Pixabay)

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Con potatura si intende l’eliminazione dei rami in eccesso, che possono compromettere la salute della pianta e la sua crescita corretta. Questi crescono in modo naturale, perciò occorre sempre controllare l’aspetto della propria pianta di olivo e intervenire qualora ce ne fosse bisogno. I rami in eccesso prendono due nomi: polloni, che sono quelli che partono dal basso verso l’altro, e succhioni, che sono quelli che si stendono dal tronco verso l’esterno.

I polloni crescono sulle radici e si stendono verso l’alto, sono rami inutili e che danno fastidio, questi vanno recisi all’attaccatura, al colletto, riconoscibile da un anello inciso sul ramo. I succhioni, invece crescono dai rami e si chiamano così perché succhiano la linfa vitale della pianta, facendo seccare i rami principali. Sono deleterei, ma non vanno recisi tutti, come mai?

Come potare correttamente l’olivo a settembre: errori da evitare

Scala appoggiata a un ramo d’ulivo (Pixabay)

I succhioni non devono essere recisi tutti, perché occorre lasciare quelli più giovani e piccoli. I più piccoli, infatti, non si recidono mai perché tirano su la linfa dalle radici, quindi, in un certo senso, danno la possibilità alla pianta di nutrirsi fino alla cima. Una cosa essenziale da sapere, per non compromettere il raccolto, è che tutti i rami eliminati, non si devono bruciare, ma si devono tritare.

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I succhioni devono essere recisi a partire dal secondo anno, Perciò bisogna lasciare intatti quelli appena cresciuti. Anche questi, proprio come i polloni, si staccano in base al colletto, tagliando sempre con forbici sterilizzate. A proposito di forbici, visto che la tecnologia ci viene sempre in soccorso, il consiglio è quello di utilizzare forbici a batteria, capaci di alleggerire la battuta del taglio e di recidere facilmente anche i rami più spessi, facendo poca pressione.

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Una volta terminata la potatura delle piante, si raccolgono tutti i rametti recisi e si procede a triturarli con l’apposito macchinario, il bio trituratore. Il materiale tritato è molto importante e deve essere lasciato sparso sul terreno. È davvero prezioso perché diventerà presto dell’ottimo compost. Il terreno, in questo caso, sarà soffice e ricco di nutrienti. Dagli scarti si ricava dunque nutrimento per le piante.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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