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Un luogo davvero inquietante, si trova in Italia: la sua storia mette i brividi

È un luogo suggestivo che mette i brividi, si trova in Italia, e alle spalle ha una storia davvero inquietante: ve la raccontiamo.

Corridoio di un vecchio manicomio (Pixabay)

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Villa Pusterla Crivelli è una antica dimora nobiliare del 1300, situata a Mombello, in provincia di Monza, trasformata, qualche secolo più tardi, in un manicomio. Vi soggiornarono persino Napoleone Bonaparte e re Ferdinando IV di Borbone. Nel corso del tempo, la villa-manicomio ha ospitato migliaia di pazienti. La sua storia è ricca di mistero, oggi è in macerie e attrae tantissimi turisti e avventurieri.

Come per ogni manicomio in rovina, abbandonato da decenni, le storie di fantasmi si sprecano. Luoghi del genere, infatti, si prestano alla grande per le storie di paura, sono ricchi di misteri, nonché intrisi della triste vita dei loro ospiti. La legge Basaglia del 1978, tramite la quale sono stati aboliti i manicomi, ne ha fatti chiudere tantissimi. Oggi restano soltanto le macerie, come nel caso di Villa Pusterla Crivelli.

Il mistero che circonda l’ex manicomio

Stanza da letto nel manicomio (Pixabay)

Franco Basaglia si impose per la chiusura dei manicomi, i quali eran gestiti con un concetto di riabilitazione davvero arretrato, con torture e metodi violenti sui pazienti. A seguito dell’approvazione della legge, tantissime strutture vennero abbandonate. Tutt’oggi, però, le mura evidenziano i segni della sofferenza, come nel caso di Villa Pusterla Crivelli, diventata il manicomio Giuseppe Antonini alla fine del 1800.

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In questa struttura vi soggiornarono Ferdinando IV di Borbone, re di Napoli, e Napoleone Bonaparte, durante la campagna d’Italia, nel 1796. Nel 1863, la villa fu acquistata dal Comune di Milano e trasformata in ospedale psichiatrico. La capienza massima della struttura era di 900 pazienti, ma con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ne contenne più di 3500.

Tra i tanti pazienti ospitati, ci fu anche Benito Albino, il figlio di Benito Mussolini e di Ida Dalser, rinchiuso qui dentro proprio per volere del padre. L’uomo morì proprio in questa struttura, nel 1942. La legge Basaglia inflisse il colpo definitivo al manicomio di Mombello, anche se venne mantenuto in attività fino al 1999.

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Da allora, l’ospedale versa in stato di abbandono. A visitarlo, oggi, ci sono sono gli avventurieri in cerca di brividi. Si può entrare facilmente, anche se la struttura è decadente e a rischio crolli. Al suo interno si trovano oggetti personali e pazienti, cartelle cliniche, radiografie e molto altro. I ghost hunter vanno a nozze con questo tipo di ambienti.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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