Birra, difficoltà nella produzione in Italia: vi spieghiamo il motivo

La birra non vende più. Gli sabilimenti di uno dei più noti marchi sul mercato della birra chiude i battenti. Ecco le ragioni.

Birra chiudono stabilimenti
Birra bionda – Pixabay

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La notizia si inserisce nel contesto della crisi delle bibite gassate in generale, acqua frizzante compresa. A quanto pare il capro espiatorio per simile situazione inedita è la carenza di anidride carbonica, la tanto avversa C02.

Stavolta è il momento degli stabilimenti della birra Menabrea, famosissima produzione made in Italy con sede centrale in Piemonte, a Biella. Non potremo più godere del nettare al luppolo prodotto da questa casa? La situazione non è così tragica come sembra. Facciamo il punto.

Menabrea, gli stabilimenti chiudono i battenti, ma non per molto. L’elemento d’instabilità risiede nelle risorse di Co2

Birra menabrea uomini
Birra in compagnia – Foto da Pixabay

Gli stabilimenti piemontesi della nota e tanto apprezzata Menabrea hanno chiuso le porte per 24 ore filate. La ragione? La mancanza di C02: anidride carbonica. L’episodio si inserisce nell’ambito della crisi, già iniziata in estate, delle bibite frizzanti. L’Acqua Sant’Anna e la San Pellegrino già hanno sperimentato il blocco lavorativo per carenza di Co2.

Gli episodi erano stati resi noti al pubblico tramite comunicato stampa. E’ il turno, ora, della Menabrea. Ma come mai l’anidride carbonica è così indispensabile alla produzione di birra? L’anidride carbonica viene impiegata soprattutto per la produzione di bibite frizzanti come coca-cola, aranciata ed energy drink: cosa c’entra la birra, allora?

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Nel processo di produzione della birra a marchio Menabrea, l’anidride carbonica viene utilizzata per eliminare l’ossigeno presente all’interno delle bottiglie prima che gli stock vengano consegnati presso bar, ristoranti, pub e locali di diverso genere. Ma come mai siamo in deficit da C02, e in quali altri procedimenti industriali dimostra essere essenziale?

Per restare in tema industria alimentare, c’è da sapere che l’anidride carbonica viene sfruttata in quanto gas capace di favorire la conservazione dei prodotti confezionati avente funzione antibatterica. In agricoltura, invece, questo gas viene impiegato per alimentare la crescita di ortaggi, frutta e fiori all’interno delle serre.

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I diversi e vari locali, per poter elargire la birra, e, più in generale, i rivenditori che si interfacciano con i pubblici acquirenti, hanno bisogno dell’anidride carbonica per poter “spillare” la bevanda. Allo stesso modo la C02 svolge un ruolo importantissimo nella produzione vinicola. I produttori la impiegano per rallentare il processo di fermentazione dell’uva in forma ghiacciata.

Quello della refrigerazione è uno step importantissimo per numerosi settori industriali.  Senza di esso, acciaierie, impianti medicali e tutto ciò che ha bisogno di raggiungere temperature bassissime, non potrebbero sussistere. Tradotto: senza anidride carbonica tutti i processi di refrigerazione industriale non potrebbero avere luogo.

E la birra, quindi? La Menabrea, per il tramite del CEO Franco Thedy, ha fatto sapere che lo stabilimento di Biella ha mandato a casa per una giornata, con permesso retribuito, i lavoratori a causa di ritardi nella consegna di C02. In mancanza di questa il processo di produzione resta, di fatto, impossibilitato. I ritardi sono dovuti all’attuale crisi geopolitica europea.