Fiori e linguaggio in codice, nell’800 aveva un significato ben specifico

Sapete che c’è una correlazione tra fiori e linguaggio in codice? Nell’800 avevano infatti un significato ben preciso. Cerchiamo di conoscere meglio la loro relazione.

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Il linguaggio in codice dei fiori – Foto da Pexels

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Sin dalle civiltà più antiche del nostro pianeta, i fiori sono sempre stati un elemento estremamente portante, non solo per le loro funzioni spesso mediche e curative, ma anche per ciò che simboleggiavano.

Fiori utilizzati per festeggiare i matrimoni, altri per festeggiare le nascite e altri ancora per commemorare i defunti. Persino oggi queste tradizioni vengono rispettate e ad ogni festeggiamento solamente corrispondono tipologie di fiori diversi.

Ad esempio, per il funerale della Regina Elisabetta II sono stati scelti fiori di mirto, simbolo per eccellenza della gratitudine – in questo caso di un figlio verso la propria madre – oltre ai fiori di rosmarino e quercia inglese che, rispettivamente, indicano fedeltà e forza.

La storia dei fiori però ha radici profondissime che provengono da tantissime culture diverse, ma soprattutto che hanno avuto inizio secoli fa. Nello specifico, nel lontano 800 i fiori avevano un simbolismo ben preciso per alcune culture, e in taluni casi fungevano addirittura da linguaggio in codice. Inoltriamoci allora maggiormente in questa storia affascinante.

I fiori come linguaggio in codice nell’800: la storia

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I fiori di mirto – Foto da Pixabay

Per andare a scavare nella storia dei fiori, dobbiamo andare nel Regno Unito, e precisamente nei primi anni dell’800. Durante questi anni era presente un forte rigore nella società del tempo e proprio per questo motivo servivano degli strumenti per poter parlare segretamente o quanto meno comunicare in segreto senza utilizzare la parola.

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Era infatti vietato esprimere liberamente i propri sentimenti verso qualcuno, considerato il fatto che vigevano matrimoni combinati ed il solo scoprire le proprie caviglie era segno di disonore per la propria famiglia.

Fu così, quindi, che il linguaggio dei fiori divenne un vero e proprio linguaggio in codice clandestino, utilizzato soprattutto dagli amanti e da coloro che non potevano dichiarare il loro amore apertamente.

Regalare un mazzo di rose rosse – allora come oggi – significava dichiarare il proprio amore, ma se in risposta si riceveva un mazzo di rose gialle, purtroppo, l’amore non era ricambiato ma era visto come pura amicizia.

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Il loro simbolismo non si limitava però solo al tipo di fiori regalati, ma anche al come venivano dati. Ad esempio, se si consegnava un mazzo di fiori con la mano destra si stava dicendo in automatico la parola “si”. Al contrario,se si utilizzava la mano sinistra la risposta era un “no”.