Filodendro Brasiliano, consigli pratici per la coltivazione

Se ci piace avere il nostro angolo verde anche se viviamo in appartamento, ci sono molte piante che possiamo coltivare, anche il filodendro

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Filodendro Brasiliano (Foto di hartono subagio-Pixabay)

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Il Filodendro o Philodendron è una tra le piante da coltivare in appartamento più diffusa. Appartiene alla Famiglia delle Araceae. Il suo nome è di origine greca e deriva da filos, amico, e dendron, albero. Letteralmente significa: pianta che ama l’albero ed indica il portamento rampicante che hanno molte specie di piante che appartengono a questo genere.

Anche il nome della Famiglia deriva dal greco Aron o dall’ebraico Ar, calore. Tale termine si riferisce la fatto che le piante che appartengono a questa Famiglia, quando sono in piena fioritura emettono calore.

Alcuni consigli per coltivare al meglio il Filodendro Brasiliano

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Filodendro Brasiliano (Foto di hartono subagio-Pixabay)

Esistono molte specie di filodendro, e, sicuramente, una delle più gettonate per la coltivazione in appartamento è il Philodendron Brasil. Il nome è dato dal fatto che le sue foglie, per la variegatura ed i colori, richiamano quelli brasiliani.

Sono piante originarie delle zone del Sud America, e crescono spontanee. In quei luoghi si possono trovare arrampicate su tronchi di alberi piuttosto grandi. Generalmente hanno radici aeree e foglie grandi e cuoiose.

Per gli indigeni, queste piante hanno una forte connotazione religiosa. Essi, infatti, affidano ai rami le loro preghiere, perchè abbarbicandosi lungo i trochi degli alberi, le possano portare agli dei.

Se vogliamo iniziare la coltivazione del filodendro brasiliano, è importante cominciare da un buon terriccio. Deve essere leggero e con una buona capacità drenante. Quindi, è necessario aggiungere sul fondo del vaso della perlite o dell’argilla espansa. Non dimentichiamo anche della torba e del terriccio universale di buona qualità.

Posizioniamo il vaso in un posto luminoso, ma che non sia esposto ai raggi diretti del sole. Durante l’inverno, lasciamolo lontano da fonti di calore dirette, come i termosifoni o i condizionatori. Non ama gli ambienti troppo umidi, ma nemmeno troppo secchi.

E’ una pianta tropicale, quindi necessita di essere annaffiata. A differenza di altre piante del suo genere, non necessita di molta acqua. Aggiungiamola quando sentiamo che il terriccio è asciutto, ma non esageriamo, perchè le sue radici potrebbero risentirne.

Non richiede particolari cure, dopo essere stato invasato. Ricordiamoci di tenerlo pulito dalle foglie secche o danneggiate. Per vederlo rigoglioso potiamolo regolarmente alla base dei nodi, dai quali vedremo spuntare delle nuove foglioline. Facciamo questa operazione nel suo periodo di crescita.

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Quando tagliamo i rami del filodendro, non buttiamoli. Usiamoli invece per moltiplicare la nostra pianta. Infatti, ogni nodo fogliare è in grado di radicare e di regalarci una nuova piantina. Tagliamo sotto il nodo con delle cesoie pulite e disinfettate.

Possiamo poi mettere il nostro rametto in un contenitore di vetro con dell’acqua, nel momento in cui vedremo spuntare le radici, potremo spostarlo in un vaso con il terriccio. Se, al contrario, la talea ha già le radici, allora invasiamolo direttamente in un terreno soffice, umido, ma drenante.

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Per avere un filodendro sempre in salute, manteniamo le sue foglie pulite e lucide. Poichè hanno una generosa misura, tendono ad impolverarsi facilmente. Meglio, però, non usare gli spray che si trovano in commercio, potrebbero ostruire i pori e non permettere alle foglie di respirare nel modo giusto. E’ sufficiente pulirle con un panno morbido e umido.