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Latte di cocco, il lato oscuro di questa bevanda tanto amata

Anche il latte di cocco, una bevanda molto amata nel mondo, nasconde un lato oscuro: la denuncia di PETA Asia.

Una scimmia rinchiusa (screen dal video Instagram di PETA Asia)

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C’è chi non beve più il latte comune, per molteplici cause, che sia intollerante oppure per motivi etici, e allora consuma latte di origine vegetale, pensando di fare una scelta etica e sostenibile. In realtà, anche bevande alternative, come latte di soia e o di cocco, nascondono lati oscuri. È il caso del latte di cocco, recentemente balzato sulle varie testate a seguito della denuncia di PETA Asia.

L’associazione animalista PETA, che da sempre si batte per i diritti degli animali, ha svolto un’indagine in Thailandia, scoprendo l’amara verità sulla produzione del latte di cocco. In questo Paese, infatti, si utilizzano scimmie addestrate per arrampicarsi sugli alberi e raccogliere le noci di cocco. Praticamente sono schiave, vivono in catene e lavorano tutto il giorno.

Lo scandalo del latte di cocco proveniente dalla Thailandia

Scimmia con noce di cocco in mano (screen dal video Instagram di PETA Asia)

Bisogna fermare questo orrore e ridare dignità ai poveri animali. Occorre boicottare il latte di cocco proveniente dalla Thailandia, e tutti quei prodotti contenenti latte di cocco. Ancora una volta, PETA denuncia una situazone insostenibile: migliaia di scimmie costrette a vivere in catene e a ubbidire agli ordini dei padroni. L’indagine di PETA Asia è durata ben otto mesi.

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Durante questo periodo di tempo, gli investigatori hanno documentato tutto quanto attraverso foto e video che testimoniano le pessime condizioni di vita delle povere scimmie. Sono delle schiave e vivono una vita d’inferno. Già tempo fa erano scattate numerose denunce da parte degli animalisti tailandesi. Il Governo aveva assicurato di risolvere subito la situazione e di vietare l’utilizzo degli animali per questo scopo.

Una scimmia addestrata che raccoglie noci (screen dal video Instagram di PETA Asia)

In realtà, il Governo non ha preso provvedimenti, fregandosene della questione. PETA evidenzia la schiavitù e il commercio delle scimmie, catturate con delle reti e strappate, ancora piccole, alle loro famiglie, per essere addestrate. Dopo l’addestramento, gli animali sono venduti ai raccoglitori di cocco. Quando sono vecchie e inutilizzabili, le scimmie vengono abbandonate nella foresta, dove non possono sopravvivere perché non più abituate a stare in natura.

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PETA invita a boicottare tutti i prodotti contenenti latte di cocco e proveniente dalla Thailandia. I consumatori, quando fanno la spesa, devono sempre controllare le etichette dei prodotti. Se il prodotto proviene da questo Paese, meglio non acquistarlo. Solo agendo così e facendo crollare il mercato, si porrà fine a questa terribile usanza.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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