City Tree, cattura CO2: scopriamo come funziona il dispositivo

Un’impresa ha ideato un dispositivo che promette di rivoluzionare il modo di vivere la vita in città. Si chiama City Tree ed è l’ultimo prodigio delle tecnologie IOT.

City tree centro urbano
Città – foto da pixabay

PER TUTTI GLI ALTRI AGGIORNAMENTI SEGUICI SU INSTAGRAM

L’idea proviene da una start-up tedesca, la Green City Solution, e promette di rivoluzionare i contesti urbani a cui le nostre vite sono fin troppo abituate. Il dispositivo nasce infatti dalla volontà di progettare una soluzione al problema dell’inquinamento, incredibilmente intenso nei contesti urbani.

Nel nome del dispositivo c’è già tutto, si chiama infatti City Tree e promette di comportarsi esattamente come farebbe un albero normale. L’idea è quella di far approdare il City Tree in quelle zone urbanizzate prive di aree verdi e quindi fortemente inquinate. Ma vediamo per bene di cosa si tratta.

City Tree: il dispositivo che riduce l’inquinamento urbano

City tree viale
Viale alberato – foto da pixabay
L’era post-industriale, quella contemporanea, è l’era dei centri urbani, della gentrificazione e dell’espansionismo dei centri abitati. Il risultato? La natura diventa sempre più un locus amoenus da poter incontrare grazie a gite fuori porta o spostandoci dai centri abitati straripanti di macchine, smog e inquinamento non solo atmosferico ma anche acustico.
Ci sono dei centri abitati dove la presenza degli alberi è completamente soppiantata da edifici, palazzi e grandi costruzioni in cemento. Se presenti, quei pochi e sparuti alberi sono troppo inquinati per poter incidere sulle percentuali di salubrità dell’aria. City Tree sarà allora quell’albero frutto dell’applicazione di tecnologie IOT in grado di assorbire, proprio come un albero vero, anidride carbonica e rilasciare ossigeno.
E’ la Green City Solution la start-up tedesca ad aver lanciato il progetto. Ma cos’è nel fatto il City Tree? Il City Tree è una struttura autoportante alta circa 3 metri e profonda 60 cm, interamente ricoperta di muschio. I muschi utilizzati sono di tre tipologie: il Lucobryum Glaucum Polstermoos e l’Amblystagium varium Plattenmoos.
La prima tipologia è più resistente ai raggi diretti del sole e pertanto ricopre la parte superficiale dell’albero. La seconda specie è invece inserito all’interno della struttura oblunga poiché in grado di crescere e svilupparsi anche in presenza di poca luce. Green City Solution parla della capacità dell’albero di assorbire fino ad un massimo di 240 tonnellate di anidride carbonica ogni anno.
Una cifra simile è davvero notevole. Un numero simile potrebbe essere raggiunto soltanto grazie all’aiuto di 275 alberi. Ogni dispositivo riduce quindi l’inquinamento atmosferico del 30% ed espande il proprio raggio di azione sino a 50 metri di distanza. Cosa rende così appetibile per i centri urbani il City Tree?
Semplice: il poco spazio che occupa. Rispetto agli alberi questi dispositivi richiedono il 99% di spazio in meno. Come abbiamo visto si parla di un rapporto di 1 City Tree ogni 275 alberi. Ma come funziona questo miracolo della tecnologia capacve di tenere assieme scienza e tutela dell’ambiente?
I pannelli di cui questi alberi sono costituiti sono provvisti di varie specie di piante, fra cui i muschi di cui sopra, capaci letteralmente di assorbire l’inquinamento inglobandolo nella propria biomassa. Queste piante “mangiano” gli agenti inquinanti promuovendo un moderno esempio di biotecnologia. Ma non si rovinano questi alberi? Di fatto sono degli alberi artificiali direttamente controllati e tracciati dalle tecnologie IOT.
Tutto vero ma ogni singolo albero è stato progettato in modo tale da richiedere un solo intervento annuo di manutenzione. Questa iniziativa ci rende partecipi di un importantissimo esperimento di efficientamento delle performance tecnologiche che si muovono stavolta in armonia con le esigenze dell’ambiente. La biotecnologia è una branca della scienza che nel nostro secolo dovrebbe acquisire sempre più spazio e considerazione.