Ami il rosso carminio? Allora lo sai che il tuo rossetto è a base di insetti? Solo di recente ci si sta adoperando per trovare una soluzione green. Il punto.
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Uno dei settori che difficilmente incontra la crisi è sicuramente quello del beauty. Negli ultimi tempi infatti si assiste ad un cambio di prospettiva dove nessuno rinuncia a prendersi cura del proprio corpo con trattamenti e prodotti vari. Certamente occorre precisare che questo mondo si estende anche al make-up; ogni brand ha come mission quella di stupire il consumatore con prodotti sempre all’avanguardia per soddisfare e sublimare la bellezza di ogni donna.
C’è un punto da esaminare e valutare ovvero il fatto che ci sia tanto progresso ma questa modernità si estende anche nella fase di produzione di cosmetici? La risposta – come avrai moto probabilmente inteso – non è così positiva per quanto si potesse sperare.
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Se quando acquisti un cosmetico nella lista degli ingredienti per la sua produzione trovate la sigla CI 75470 vuol dire che quel prodotto contiene insetti. Ci riferiamo infatti alla cocciniglia rossa, un tipico animaletto che viene deputato per la preparazione del colore. A quanto pare infatti ad oggi non esisterebbe una valida alternativa a quel rosso intenso che fa impazzire le donne e che prende per l’appunto il nome di rosso carminio.
Ovviamente questo riguarda in primis i rossetti. Per ottenere questo colorante, le cocciniglie rosse subiscono un brutale trattamento che costa la vita a tantissimi insetti, si stima infatti che per un chilo di colorante servono circa 100 mila cocciniglie. Insomma, una vera e propria strage. Il pigmento rosso carminio lo si ottiene essiccando e bollendo gli insetti che sono stati appositamente allevati per la produzione. Nonostante siano insetti e non animali, tale trattamento è da ritenersi disumano.
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Cosa fare quindi? Alcuni brand stanno pensando di evitare questa produzione e puntare su tante altre tonalità anche perché è sconvolgente come dietro ad uno strumento di seduzione, quale appunto il rossetto rosso, si celi una tale distruzione. Altri marchi invece stanno tentando di ottenere la medesima tonalità con un mix di pigmenti naturali e sintetici ma avvertono, la strada da percorrere è ancora lunga.