Tetti verdi, la nuova frontiera dell’architettura sostenibile

I tetti verdi con i giardini sono belli e presentano numerosi vantaggi: vediamo quali sono le peculiarità di questa soluzione architettonica sostenibile

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Tetti giardino in città (foto da Facebook)

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I tetti verdi fanno ormai parte del panorama dei nostri centri urbani, in un’ottica di bioarchitettura che assicura un contributo benefico per l’ambiente. Rappresentano anche un adeguato contrasto ad alcune ripercussioni dei problemi climatici e rispettano in pieno il concetto sdoganato di smart cities.

Nel tempo storico in cui stiamo vivendo, che vede la transizione ecologica come un obbiettivo dichiarato e perseguibile a tutto tondo, il concetto di tetto verde acquista ulteriore valore aggiunto. E i benefici che se ne ricavano sono molteplici e riguardano sia gli edifici che l’ambiente. Contribuiscono infatti a rendere più miti le temperature delle coperture, migliorando di fatto le prestazioni energetiche.

Tetti verdi: un aiuto per l’ambiente

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Tetti verdi nelle città (foto da Facebook, collage di orizzontenergia.it)

I tetti verdi sono una valida soluzione che, oltre ad avere evidenti vantaggi estetici, risulta impattante a livello ambientale. La loro presenza rallenta infatti anche l’innalzamento delle temperature in ambito urbano, contrastando l’inquinamento con l’azione di assorbimento delle polveri sottili. Dei piccoli polmoni verdi che si innalzano al cielo, che interrompono il panorama di cemento tipico delle città.

Veri e propri isolanti, i tetti-giardino, con le loro piante, riducono la temperatura interna degli edifici sino a 3° C e regolano il flusso di calore con una riduzione del 50%. Architetti e progettisti ci vanno a nozze e il loro utilizzo è sempre più diffuso e per questo vanno seguiti i percorsi indicati dalle norme che regolano questa tipologia di interventi.

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In primo luogo è necessario verificare le caratteristiche del contesto, la capacità agronomica e drenante, il controllo dell’areazione e la manutenzione della vegetazione. Inoltre è bene controllare la resistenza agli attacchi biologici, l’attitudine alla biodiversità, senza dimenticare l’analisi specifica del solaio prima della posa dei vari strati.

La valutazione deve quindi arrivare a definire quali siano le piante più appropriate per il green roof che si va a progettare. Studi recenti hanno teorizzato e approfondito le caratteristiche di ben 216 specie di piante. Il monitoraggio effettuato dal Conservation Science Center Plant di Chicago, ha potuto determinare i singoli benefici delle diverse tipologie vegetali.

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La resa di un tetto verde dipende dalla corretta scelta delle piante da posare in base a criteri di sopravvivenza complessiva, dallo stato di salute, dalla capacità di tollerare il caldo torrido o di resistere al freddo. La ricerca ha ridotto a nove le specie di piante più performanti per i green roof, con alti punteggi di sopravvivenza e di adattamento.

In questo modo i dati raccolti forniscono le linee guida per la scelta più consapevole e sicura, che vada oltre il semplice senso estetico. Le coperture vegetali, se realizzate e gestite adeguatamente, possono rappresentare un valido aiuto ambientale. E questo vale sia per i giardini intensivi che per quelli estensivi.