Le cornacchie hanno un’intelligenza più evoluta delle scimmie: lo studio

Uno studio ha dimostrato che le cornacchie sono molto intelligenti, più delle scimmie e al pari dei bambini. Ecco cosa dicono gli esperti 

Cornacchia intelligenza scimmia paragone
Cornacchia sul tronco (Canva)

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II mondo degli animali continua a sorprenderci. Grazie alle continue ricerche eseguite con attenzione dagli esperti, scopriamo sempre aspetti nuovi e questa volta lo studio internazionale ci mostra che alcuni animali sono molto più intelligenti di quanto pensiamo.

Le protagoniste sono le cornacchie che secondo lo studio pubblicato su Science Advances hanno un’intelligenza più evoluta delle scimmie e dunque pari a quella di un bambino umano. Un dato che lascia molto sorpresi e che apre nuovi filoni di ricerca sul mondo animale. Ecco come si è arrivati a questa constatazione e cosa dicono gli esperti.

Le cornacchie intelligenti: i risultati in uno studio

Cornacchia osservazione intelligenza
Cornacchia in osservazione (Canva)

Per capire che le cornacchie sono intelligenti, molto di più di quello che si pensava, è bastato un esperimento che ha messo nero su bianco come questa specie sia in grado di riconoscere le strutture ricorsive. Lo ha spiegato Focus illustrando tutto il lavoro fatto su questo aspetto e traducendo dall’inglese tutto il processo di ricerca.

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Si tratta di un percorso che non ha valutato l’intelligenza a tutto tondo delle cornacchie ma una specifica capacità cognitiva, quella appunto di saper riconoscere delle strutture che si ripetono. Lo stesso esperimento, come spiega Focus, era stato fatto sia con i bambini che con i macachi.

I primi hanno risposto in modo esatto per il 43% delle volte, i macachi, invece, solo il 26. E le cornacchie? Il risultato ha lasciato di stucco: questi uccelli che gracchiano hanno risposto esattamente per il 40%, un risultato vicinissimo a quello raggiunto dai bambini che ha permesso agli studiosi di sottolineare che la loro capacità intellettiva in questa specifica funzione, quella della ricorsività, è eccezionale.

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Ma non solo. Questo dimostra che la capacità di riconoscere le strutture ricorrenti non è legata al linguaggio ma che negli animali si è evoluta anche per raggiungere altri scopi. In questo caso potrebbe essere legata, dicono gli studiosi, alla loro specifica forma di comunicazione che è quella canora.