Ginkgo biloba, conosci le varietà nane per il terrazzo? Imperdibili

Il Ginkgo biloba, un albero antichissimo che, ora, grazie a particolari varietà, possiamo coltivare anche sul terrazzo

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Foglia di Ginkgo Biloba (Foto di Ivo Zahradníček-Pixabay)

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Ginkgo biloba è l’unica specie ancora sopravvissuta della Famiglia delle Ginkgoaceae. È un albero antichissimo le cui origini sembrano risalire a 250 milioni di anni fa e per questo è considerato un fossile vivente. Il nome originario cinese significa albicocca d’argento.

Biloba, invece, deriva dal latino bis e lobus, con riferimento alla divisione in due delle foglie, a forma di ventaglio. Ha foglie decidue di 5, 8 cm lungamente picciolate a lamina di colore verde chiaro. In autunno assumono una colorazione giallo vivo molto decorativa, dalla forma tipica a ventaglio percorsa da un numero elevato di nervature dicotome.

 Le varietà di gingko nane che puoi coltivare sul terrazzo

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Frutti del Ginkgo Biloba (Foto di HeungSoon-Pixabay)

L’albero di  ginkgo è molto utilizzato come pianta ornamentale in parchi, viali e giardini dei centri urbani, grazie alla notevole resistenza agli agenti inquinanti. E’ coltivato anche per l’utilizzo medicinale delle sue foglie.

Con il legno giallastro si costruiscono mobili, ma sono di bassa qualità. La parte interna legnosa dei semi viene utilizzata come cibo prelibato in Asia e fa parte della tradizione culinaria cinese. Viene commercializzato sotto il nome di White Nuts. In Giappone è aggiunto a molti piatti, per esempio il chawanmushi, e utilizzato come contorno.

Con il tempo sono state  create delle specie ridotte così da poterle tenere nel vaso. Le varietà sono Anny’s dwarf, che raggiunge  al massimo i 2 metri in molti anni, mentre la Chris’ dwarf, ha un portamento più largo che alto, arrivando ad 1,5 metri.

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Il Troll’ sta al di sotto del metro ed assume le sembianze di un cespuglio. Infine il ‘Mariken raggiunge i 2 metri ed ha una chioma che arriva a misurarne 1,50. Per invasarlo, il periodo migliore è l’autunno.

Usiamo una miscela di terriccio universale con una parte di sabbia grossolana e mettiamo sul fondo dell’argilla o ghiaia, almeno 5 – 6 cm, per facilitare il drenaggio. Miscegliamo anche del concime naturale organico.

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Il contenitore più indicato è di terracotta, perché è più pesante e stabile ed inoltre permette una migliore traspirazione e regolazione termica del terreno. La crescita di queste piante è piuttosto lenta e si assesta nel giro di 8, 10 anni.

Irrighiamo nelle ore centrali della giornata. Durante l’inverno, invece,  non  innaffiamo più, fino alla primavera. Predilige una posizione ben esposta al sole. E’ resistente al freddo e sopporta anche le temperature al di sotto dei -20 °C, nonché all’inquinamento atmosferico. In genere non viene colpita da malattie o da insetti dannosi.