Dissesto idrogeologico, in Italia miliardi di euro sprecati

In Italia continua lo sperpero di soldi, miliardi di euro sprecati, a fronte di danni incalcolabili causati dal dissesto idrogeologico.

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Allagamento in paese (Canva)

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Come al solito, l’Italia è indietro rispetto agli altri paesi europei, non investe sul territorio e per la sua messa in sicurezza, mentre si continuano a gettare via miliardi di euro per recuperare i danni causati dal dissesto idrogeologico. Ogni volta è sempre la stessa storia, i calcoli li facciamo a tragedia avvenuta, come nel recente caso dell’alluvione di Casamicciola.

Ma il disastro di Casamicciola è soltanto una delle tragedie che hanno colpito il nostro territorio negli ultimi anni. Soltanto nel 2022, infatti, gli esperti parlano di 130 eventi estremi che hanno causato danni e morti. Tutti disastri ambientali che poteva essere evitati, se solo si fosse investito sulla sicurezza del territorio.

I disastri causati dal dissesto idrogeologico e dai cambiamenti climatici

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Alluvione (Canva)

Non solo pochi investimenti sul nostro territorio, ma i cambiamenti climatici premono ancor di più su questa delicata situazione. In Italia, però, non si riesce a mettere in atto un programma concreto per contrastare il degrado territoriale. I Governi si susseguono, eppure la situazione resta la stessa, immobile. L’Italia è uno dei paesi europei col più alto rischio idrogeologico.

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Secondo quanto riferito da Legambiente, circa 565 mila edifici costruiti in zone a rischio frane. Una situazione insostenibile. Ma come intervenire concretamente? Bisogna investire per risanare il territorio e bisogna impedire gli abusi edilizi, che sono numerosissimi. L’Ispra segnala che, negli ultimi 30 anni, sono stati stanziati 9,5 miliardi di euro per combattere il dissesto idrogeologico.

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Casa franata (Canva)

Si tratta di investimenti andati a male, sprecati, tutti soldi congelati e mai utilizzati per difendere il territorio. Stessa cosa potrebbe accadere con i fondi europei, più di 2,5 miliardi di euro da investire, ma al momento neanche presi in considerazione. Mancano progetti validi, eppure l’Italia è un territorio fortemente a rischio frane, alluvioni, allagamenti e altri eventi climatici estremi.

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Da decenni si susseguono queste tragedie, si contano i morti e si contano i danni, eppure non si spende un centesimo per la prevenzione. Il 10% della superficie nazionale è a rischio, ma agire è difficile, bisogna tener conto delle trafile burocratiche, degli accordi tra enti, delle organizzazione criminali (che sono sempre in mezzo agli affari) e molto altro ancora.