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Coralli allevati, per la prima volta si sono riprodotti: un vero passo avanti

Per la prima volta i biologi sono riusciti a riprodurre dei coralli allevati: un esperimento che potrebbe sanare molti ambienti distrutti.

Barriera corallina ripresa dall’alto (Canva)

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Dopo aver distrutto interi territori e habitat, l’uomo, in alcuni casi, si sa riscattare. Se l’attività antropica, e tutto ciò che ne consegue, come i cambiamenti climatici, mettono in sofferenza il pianeta intero, ecco che la scienza interviene per metterci una pezza. Un esempio è appunto il primo vivaio di coralli, installato dalla Reef Restoration Foundation (RRF).

Si tratta di un’organizzazione che tutela le acque del mare e la barriera corallina situata sulle coste del Queensland, in Australia. La Grande Barriera Corallina, come è chiamata, già da decenni è minacciata da vari fattori che ne stanno determinando la progressiva diminuzione. Se non si interviene tempestivamente, secondo gli esperti potrebbe scomparire entro la fine del secolo.

Allevamento di coralli, la scienza riesce nell’impossibile

I coralli offrono un nascondiglio per i pesci (Canva)

Secondo tecniche inedite, gli scienziati sono riusciti a riprodurre in laboratorio i coralli Acropora. È la prima volta che succede, e ciò è un segno di speranza per il futuro. La crisi climatica, con il surriscaldamento dei mari, sta devastando interi habitat marini, già di per sé molto delicati e fragili. Da anni è in atto il cosiddetto fenomeno dello “sbiancamento”.

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Il fenomeno dello sbiancamento avviene quando le acque  sono troppo calde rispetto alla media e comportano caldo anomalo, virus, batteri e sostanze inquinanti. Lo sbiancamento uccide la fauna, animali e coralli, comportando un incontrollato deperimento. Questo fenomeno è ovviamente legato alle attività umane, che comportano un certo livello di stress ambientale.

Soltanto negli ultimi 30 anni, è andata perduta circa la metà delle barriere coralline localizzate nel mondo. E pensare che circa un quinto delle specie animali che vivono in mare, dipende proprio dalla salute dei coralli. Perdere i coralli significa condannare a morte migliaia di animali, riducendo anche il 70% dell’ossigeno atmosferico.

La salvezza della barriera corallina passa per l’allevamento di coralli

Un corallo gigantesco (Canva)

La Reef Restoration Foundation sta cercando di salvare i coralli, allevandoli in vivai, per poi ripopolare le zone marine. Nel vivaio Welcome Bay, istituito nel 2018 al largo della Fitzroy Island, il lavoro sta dando risultati incredibili, con la prima riproduzione di coralli Acropora.

Questa famiglia di coralli è una delle più diffuse nel mondo. Ora, dopo quattro anni di sperimentazione, si raccolgono i primi frutti. La specie di Acropora vive sul pianeta da quasi 500 milioni di anni, perderla significherebbe rinunciare a una fetta importante della natura terrestre.

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Fortunatamente, le tecnologie e il progresso possono fare molto per la tutela dell’ambiente e per la salvaguardia del mare e dei coralli. L’obiettivo dei biologici marini è quello di ripopolare la Grande Barriera Corallina australiana, zona fondamentale per la biodiversità globale, tra l’altro di dimensioni impressionanti. Una buona notizia, finalmente.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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