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Le pecore sono molto diverse da come le descriviamo: il perché

Probabilmente abbiamo una concezione errata delle pecore, le descriviamo con indole remissiva: la scienza spiega che non è così.

Gregge di pecore (Canva) – Orizzontenergia.it

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Le pecore non godono di una buona reputazione. Nella lingua italiana, sono numerose le frasi poco lusinghiere che utilizziamo per descrivere una persona, prendendo ad esempio proprio questi animali. Consideriamo le pecore come remissive, prive di particolari doti, incapaci di riflettere autonomamente, ma che si omologano e fanno tutte la stessa azione.

Il gregge di pecore, tutte che seguono il capo-branco. È questo che pensiamo di loro. In realtà, nonostante il rapporto tra uomini e pecore sia millenario, da quando l’uomo iniziò ad allevarle, circa 13 mila anni fa, conosciamo pochissimo della loro natura. La scienza spiega che, invece, questi animali sono dotati di grande intelligenza, memoria e carattere.

Gli studi sul carattere delle pecore: animali intelligenti e scaltri

Pecore tra le colline (Canva) – Orizzontenergia.it

Uno studio cinese, condotto alla University of Electronic Science and Technology, fa luce sulla natura delle pecore. Secondo quanto riportato da Focus, le pecore sono dotate di grande intelligenza, ma non solo, poiché hanno un’ottima memoria. Ad esempio, sono in grado di distinguere e di ricordare i volti dei propri simili e di quelli umani.

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Inoltre, non soltanto riescono a distinguere i volti umani, ma percepiscono anche la differenza tra un sorriso e un’espressione contrariata. Dalle pagine di Focus, inoltre, si apprende che uno studio più vecchio, effettuato negli anni ’90, in California, ha esaminato la vita sociale di questi animali, ed è emerso che è piuttosto complessa.

Pecore al pascolo (Canva) – Orizzontenergia.it

Le pecore stabiliscono forti amicizie con alcuni esemplari del gruppo, si prendono cura dei familiari e intervengono in aiuto dei più fragili. Inoltre, si radunano in gruppi e spesso danno vita a liti e lotte. Secondo dati forniti dalla FAO, sul pianeta ci sono più di 1,2 miliardi di esemplari di pecore. Ciò crea forti squilibri nella fauna selvatica.

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Le pecore, infatti, sono animali distruttivi, si cibano voracemente di erba e rendono arido i terreni in cui pascolano, togliendo cibo agli altri animali erbivori. Ad esempio, in Africa, dove la vegetazione è povera, queste sono un problema per gli altri animali, come zebre, elefanti, bufali, e molti altri. La fauna africana, negli ultimi 40 anni è diminuita del 68%, mentre la popolazione di pecore è quasi raddoppiata.

Andrea Cerasi

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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