“Insieme per il Mar Mediterraneo”: il progetto a sostegno del mare ha ripulito i fondali. Ecco quali sono i rifiuti più diffusi
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Un’iniziativa a sostegno dell’ambiente ed in particolare il mare quella che si è svolta negli scorsi giorni e realizzata dall’associazione Marevivo in collaborazione con Tezenis. Si tratta di “Insieme per il Mar Mediterraneo”, un progetto che ha permesso di ripulire, in parte, i fondali dei nostri mari ed ha avuto un grande successo.
Il risultato meno incoraggiante è la quantità di rifiuti recuperati, oltre 20 mila chili, pari a 2 milioni di bottiglie di plastica. Nelle due edizioni passate, come ha sottolineato il responsabile delle Relazioni Istituzionali di Marevivo Raffaella Giugni, il progetto ha portato al recupero di 30 tonnellate di plastica dal mare e oggi l’azione continua ancora perché è un aiuto prezioso per i mari. Grazie alla Legge Salvamare, inoltre, adesso sarà possibile agire in maniera più strutturata.
“Insieme per il Mar Mediterraneo”, tutti i dettagli sul progetto
Il recupero dei rifiuti in mare nel corso di “Insieme per il Mar Mediterraneo” è stato svolto da Garbage Group, che si occupa del recupero, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti da decenni che grazie ai suoi innovativi battelli ecologici ha eseguito un vero e proprio rastrellamento.
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Il Mar Mediterraneo è stato battuto in lungo ed in largo alla ricerca dei rifiuti. L’esito è stato evidente: su oltre 20 mila chili di rifiuti quasi 14 mila sono attrezzi da pesca come reti, boe, cordame, trappole, e molto che secondo le recenti ricerche rappresentano la maggior parte dei rifiuti trovati nei fondali marini, arrivando in alcuni casi anche all’89%.
A questi si aggiungono anche le cassette di polistirolo, quelle usa e getta che oggi vengono usate in tantissimi ambiti, dal trasporto in generale alla vendita del pesce. Secondo i numeri più recenti circa 10 milioni di cassette di polistirolo vengono disperse in mare. Si tratta di rifiuti che spesso restano sui fondali e per questo costituiscono un vero pericolo per la flora e la fauna dei mari.
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Cosa fare? Come Marevivo ha sottolineato, la soluzione è una sola: ridurre il numero dei rifiuti, evitando che possano finire nell’ambiente ma cercando di recuperare e riciclare il più possibile così da abbattere anche i costi. Una delle prime azioni da fare è eliminare del tutto l’usa e getta, favorendo soluzioni riutilizzabili.